I geopark sono dei veri e propri “musei geologici a cielo aperto” in quanto il loro territorio di riferimento è caratterizzato da un patrimonio geo-minerale diverso da altri territori e totalmente fruibile lì dove è sempre stato e non chiuso dentro quattro mura.
I geopark sono dei siti con un importante patrimonio non solo geologico, ma anche archeologico, antropologico, ecologico, storico e culturale.
I tre obiettivi primari di questi luoghi sono la conservazione, l’educazione e le attività di geoturismo.
I geopark devono, infatti, lavorare per riuscire a preservare il loro patrimonio geo-minerale per le generazioni future. Educare e soprattutto sensibilizzare il vasto pubblico locale e non, sui problemi dei paesaggi geologici e sulle questioni ambientali, formare guide specializzate, fornire strutture di ricerche per le geo-scienze e infine assicurare lo sviluppo sostenibile del proprio territorio creando opportunità di lavoro all’interno dell’area di riferimento.
Questi siti  fanno parte di una rete europea, la European Geopark Network (EGN) nata nel giugno 2000, che ha ampliato i propri confini nel febbraio del 2004 creando la Global Geopark Network (GGN). Ad oggi la rete europea consta di 69 geopark dislocati in 23 paesi europei. La rete mondiale, che ingloba quelli europei, consta di 120 geopark dislocati in 33 paesi in tutto il mondo.
In Italia abbiamo 9 geopark, di cui 2 in Sicilia, il Madonie Geopark e il Rocca di Cerere Geopark, che comprende i comuni di Enna, Aidone, Assoro, Calascibetta, Nissoria, Leonforte, Piazza Armerina, Valguarnera e Villarosa. 
Tutte le attività e soprattutto le infrastrutture e i servizi, di cui ogni geopark è fornito, vengono valutate da due esperti ogni quattro anni. In questo modo ogni geopark tenderà a garantire uno standard qualitativo alto e che rispecchi soprattutto quelli imposti dalla rete europea per quanto riguarda le infrastrutture, servizi e la gestione sostenibile.
I valutatori dell’Unesco esaminano non solo il valore scientifico e la rilevanza estetico-educativa del patrimonio, ma anche la qualità dell’accoglienza e la concreta collaborazione con la rete locale. Durante il meeting autunnale, l’ultimo si è svolto dal 27 al 30 settembre all’English Riviera Global Geopark, viene reso noto se i geopark, che durante l’anno erano oggetto della rivalutazione, hanno ottenuto il cosiddetto “cartellino verde” che ne attesta il reale mantenimento degli standard qualitativi.
Se l’area non soddisfa più i criteri, all’organo di gestione viene detto che ha due anni di tempo per adottare misure appropriate per migliorare le proprie lacune, in questo caso gli viene conferito il “cartellino giallo”. Infine, se superati questi due anni il geopark non soddisfa i criteri richiesti o non ha apportato le giuste migliorie riceve il “cartellino rosso” e perde definitivamente il suo status come UNESCO Global Geopark.
Mantenere standard qualitativi alti, imposti dall’Unesco, è quindi molto importante se si vuole rimanere all’interno della rete, sia essa europea o globale. Il ruolo dell’Unesco, nel corso degli anni,  è stato fondamentale per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza del patrimonio geologico, contribuendo a un maggiore riconoscimento internazionale e a un più ampio impatto politico.
L’ultimo riconoscimento, in termini di tempo in quanto è avvenuto il 17 novembre del 2015, ma sicuramente il più importante è la creazione di una nuova etichetta da parte dell’UNESCO, la Unesco Global Geopark. Questo nuovo marchio rafforza il rapporto di collaborazione tra la rete dei geopark e l’UNESCO e fornisce alla rete europea uno status internazionale, creando un’immagine comune di qualità necessaria per riuscire a collegare la valorizzazione del patrimonio geologico e lo sviluppo sostenibile.
Il Rocca di Cerere Geopark, lo scorso luglio è stata oggetto di rivalutazione. I valutatori dell’Unesco, referenti a loro volta di altri due geopark il Basque Coast Geopark e il GeoMon Geopark, dopo un’attenta visita all’interno del territorio di riferimento hanno redatto una relazione positiva sulle attività, le infrastrutture, la rete di relazioni e il lavoro svolto durante gli ultimi anni dal Rocca di Cerere Geopark.
La decisione di riconfermare al Rocca di Cerere Geopark lo status come Unesco Global Geopark, per altri 4 anni con la “green card” o “cartellino verde”, è stata presa dal Consiglio dell’Unesco Global Geopark il 16 gennaio di quest’anno.
Con questo articolo si augura al Rocca di Cerere Geopark un buon lavoro.
 
di Laura Sorriso Valvo
Phd in Sociologia dell’innovazione e sviluppo locale