Il 2016 è stato un anno pesante e tribolato per il mondo dell’informazione e per i giornalisti, bersagliati e attaccati, personalmente e professionalmente, da un contesto ambientale che sta divenendo invivibile. La crisi dilagante che ha investito i più importanti inserzionisti e il contemporaneo calo dei lettori – perlopiù provocato dall’imponenza dei new media – hanno provocato gravi conseguenze anche nelle aziende più forti ed importanti dell’Isola, ovvero i tre quotidiani regionali, che hanno reagito in certi casi anche mettendo in atto dei tagli. E così anche Enna, tradizionalmente immune dagli scossoni che in passato hanno attraversato le città più grandi, ha subìto un contraccolpo considerevole. La realtà ennese, giova sottolinearlo, in passato non ha avuto grossi problemi, sotto questo profilo, perché economicamente poco rilevante, nella logica dei quotidiani tradizionali. Qui non sono mai esistite redazioni distaccate, ma solo semplici collaboratori da remoto, o tutt’al più corrispondenti; ragion per cui era difficile, obiettivamente, procedere a ulteriori tagli.
E così, fin quando la Gazzetta del Sud ha chiuso due redazioni distaccate, La Sicilia le sedi di Palermo e Trapani e il Giornale di Sicilia la sede di Catania, i contraccolpi sul suolo ennese non hanno prodotto conseguenze immediate e dirette. Difficile, dicevamo, tagliare laddove operano solo collaboratori o, tutt’al più, un corrispondente. Ma non impossibile, tant’è che il Giornale di Sicilia ha abolito le quattro pagine di edizione provinciale ennese (così come sono saltate le edizioni di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Caltanissetta), sostituendole con un’edizione interprovinciale per sei province, denominata “Cronache delle città”. Una scelta che ha ridotto gli spazi per tutti i collaboratori e ha portato alla cassa integrazione a zero ore per l’unico corrispondente del GdS, cioè io. Gli ultimi aggiornamenti parlano del ripristino di una pagina provinciale. È proprio di questi giorni l’apertura di uno spiraglio, con un rientro dalla cassa integrazione per sei mesi per tre giornalisti ex art. 12, tra cui il sottoscritto, a partire dal primo febbraio.
Fatto questo cenno, che ha anche risvolti autobiografici, va detto che la vicenda ha impegnato duramente la sezione provinciale di Enna, così come è avvenuto anche in altre zone dell’Isola; e che essa ha contrassegnato l’ultimo scorcio del 2016. Questa segreteria provinciale è intervenuta, dapprima – assieme agli altri segretari provinciali interessati dal taglio delle edizioni del Giornale di Sicilia – chiedendo, attraverso una nota, il ripristino delle edizioni. Poi abbiamo contribuito all’organizzazione di un’assemblea interprovinciale a Caltanissetta, finalizzata ad affrontare la questione. Quella assemblea si è chiusa con l’investitura ufficiale della questione al consiglio regionale dell’Assostampa Sicilia. Da ultimo, questo segretario ha rappresentato Enna, i suoi iscritti e le ragioni dei giornalisti, partecipando attivamente al consiglio regionale che si è svolto a Palermo il mese scorso.
In questa occasione, a Palermo, i colleghi consiglieri regionali – alla presenza anche di alcuni componenti del Comitato di Redazione del GdS – hanno messo in evidenza come la crisi, la quale ha investito una storica testata come il quotidiano di via Lincoln, abbia impegnato e stia ancora impegnando il sindacato (inteso come vertice regionale e CDR) in una difficile vertenza, culminata in una trattativa a Roma al Ministero del Lavoro. Dal 17 ottobre tutti i redattori ex art. 1 sono parzialmente in cassa integrazione, devono rinunciare a giornate di lavoro e, ovviamente, a una parte del proprio stipendio. Dalla stessa data, come già accennato, 16 corrispondenti contrattualizzati sono in cassa integrazione a zero ore. E di fronte a questa situazione, la legittima mobilitazione a tutela del territorio e dei giornalisti che quotidianamente raccontano l’entroterra siciliano – pur essendo un tema che sta molto a cuore al sindacato unitario dei giornalisti siciliani e al nostro segretario Alberto Cicero – rientra in un campo, le scelte editoriali su quali edizioni provinciali tenere aperte o chiuse, in base a logiche che rispondono anche al mercato, che non è sindacale e spetta solo all’azienda. Un sindacato, al riguardo, ha pochi margini di interlocuzione.
Questa segreteria provinciale rimane comunque vigile e pronta a portare i temi che verranno fuori, in sede provinciale, a Palermo.
Indubbiamente questa terza relazione da segretario provinciale dell’Assostampa è la più difficile, proprio perchè arriva a poche settimane dalla vicenda che ha riguardano i collaboratori di Enna del Giornale di Sicilia, colleghi stimati la cui professionalità è stata riconosciuta sempre da tutti. Ciascuno di essi è persona onorabile, integerrima e affidabile, sotto tutti i punti di vista.
In ogni assemblea a cui sono stato presente ho pubblicamente ribadito che si tratta di colleghi che per tanto tempo hanno assicurato un’attività giornalistica, non esclusiva, ma continuativa e fortemente professionale, anche perché frutto di anni di confronto con professionisti d’esperienza come Antonio Ortoleva, Antonio Giaimo e Connie Transirico. L’ho già fatto pubblicamente, ma anche in questa sede voglio ribadire, ai collaboratori, la mia più sincera vicinanza, stima e solidarietà.
Aldilà di quanto detto in riferimento al settore della carta stampata, va evidenziato che l’intera realtà locale dell’informazione vive un periodo difficile. E questo perché le aziende locali – tra cui tanti siti web, di cui questa segreteria ha in corso una ricognizione proprio in questi giorni – sono piccole aziende, provinciali o comunali, che riescono con difficoltà a sopravvivere.
In questo quadro i pagamenti per i giornalisti sono rari, inadeguati, se non addirittura collegati a “strane” richieste di raccolta pubblicitaria (“La pubblicità che riesci a raccogliere è tua, io voglio solo una piccola percentuale”, è la proposta indecente che va per la maggiore, nell’ultimo periodo), cosa che, è bene ricordarlo, è anche vietata deontologicamente per i giornalisti.
I giornalisti non possono fare pubblicità. È una definizione dalla portata un po’ generica, proprio per specificare che non vuol dire soltanto che se sei un giornalista di fama nazionale non puoi pubblicizzare una marca di shampoo.
Significa anche che non puoi chiedere soldi alle persone.
Nel corso del 2016, così com’era stato anche nei due anni e mezzo antecedenti, e anche in sintonia con un percorso già incanalato brillantemente dal mio predecessore Ivan Scinardo, oggi direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, abbiamo cercato di veicolare un messaggio alle amministrazioni pubbliche che operano in questo territorio. Il messaggio, di un’evidenza quasi banale, è che gli unici titolati a redigere e sottoscrivere un comunicato stampa sono i giornalisti. Se un politico firma un comunicato stampa, lo fa firmare alla sua “dirigente” mega-galattica laureata alla Bocconi o all’operaio di “concetto”, commette, o istiga a commettere, un reato. Si chiama esercizio abusivo della professione giornalistica.
Eppure il bilancio in provincia di Enna permane desolante: escluso Troina, dove la collega giornalista Doriana Graziano opera con un contratto al Comune, gli altri enti pubblici non hanno un ufficio stampa.
Lo scorso mese di ottobre, su sollecitazione di questa segreteria provinciale, il consiglio regionale ha affrontato, approvando al termine una nota stampa, la questione del Comune di Valguarnera, dove l’ente ha esternalizzato, affidandolo a un’associazione culturale, un “servizio per azione informativa, comunicazione istituzionale, pubblicazione attività amministrativa”, al costo di 2.500 euro all’anno tasse incluse. Purtroppo le impellenti questioni che hanno impegnato questo sindacato nell’ultimo periodo ci hanno indotto a differire di qualche settimana un incontro istituzionale con il sindaco di Valguarnera, che ha accettato di incontrare questa segreteria, cosa che avverrà la prossima settimana.
Attualmente è in corso il dialogo con le amministrazioni comunali di Enna, Piazza Armerina, Nicosia e Centuripe al fine di dotare codesti enti di uffici stampa.
Va detto che proprio in riferimento a Centuripe, il sindaco Elio Galvagno sta lavorando per proporre un ufficio stampa consortile, adottando uno degli strumenti previsti dalla legge 150/2000. Proprio in questi giorni Galvagno ha annunciato di star lavorando per coinvolgere le amministrazioni di Regalbuto, Catenanuova e Adrano (in provincia di Catania ma geograficamente limitrofo ai comuni testé citati).
Altrove, bisogna dire che in provincia di Enna, la legge 150, non viene rispettata. L’unico ufficio stampa istituzionale storico è quello della Provincia regionale di Enna, oggi Libero Consorzio di Comuni.
La comunicazione degli amministratori e degli enti pubblici per il resto viene gestita attraverso i siti internet, istituzionali e non, o i profili di Facebook personali degli stessi politici. I colleghi sono costretti a operare cercando le notizie direttamente all’albo pretorio, spulciando le delibere e tentando di farsi largo attraverso il web, pur tra mille tentativi di far calare il silenzio sulle notizie più scomode.
In riferimento all’attività svolta dalla sezione, giova ricordare, tra l’altro, che questa sezione provinciale ha avuto l’onore di ospitare l’ultimo congresso regionale del sindacato unitario dei giornalisti, trasformando il capoluogo più alto d’Italia, per un breve periodo, nella casa dei giornalisti. E che tra pochi giorni, grazie anche all’interlocuzione di questa segreteria, nonché alla fattiva collaborazione del collega Riccardo Caccamo, si svolgerà al Sicilia Outlet Village il congresso regionale dell’Ussi, l’Unione della Stampa Sportiva.
Si ritiene opportuno riportare di seguito le parole del presidente regionale dell’Ussi Roberto Gueli, nell’invito recapitatomi il 27 gennaio.
“Il prossimo 7 febbraio, con inizio alle ore 10.30, è in programma il Congresso elettivo dell’Ussi Sicilia. Così come previsto dalla Statuto, rinnoveremo tutte  le cariche ed eleggeremo i delegati siciliani (professionali e collaboratori) che parteciperanno all’Assemblea nazionale di Chiavari del 20 e 21 febbraio.
         Grazie al vostro “aiuto” siamo riusciti ad organizzare il Congresso presso la sala conferenze del Sicilia Outlet Village di Agira, location ideale da  raggiungere per tutti i colleghi provenienti da ogni parte dell’isola.
         Ti sarei grato se potessi partecipare al Congresso portando, tra l’altro, il saluto dei giornalisti di Enna, parte dei quali abbiamo avuto il piacere di incontrare in occasione di un recente corso di aggiornamento.
         Ti sarei, altresì, grato se  potessi estendere l’invito ai colleghi Riccardo Caccamo e Flavio Guzzone.
Cordiali saluti
Roberto Gueli
Presidente Ussi Sicilia”.
In questi anni, inoltre, abbiamo lavorato nella convinzione che essere preparato, in un mondo in evoluzione continua, è fondamentale per un giornalista. Per questo la segreteria provinciale si è spesa, sin dall’approvazione della legge che stabiliva l’obbligo della formazione continua, per agevolare lo sforzo compiuto dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Ottimo e incessante è stato il lavoro svolto da Tiziana Tavella, che ha accettato di buon grado di assumere l’impegno di caricare i corsi in piattaforma e organizzarli, in collaborazione con questo segretario e con i responsabili della formazione dell’Ordine, per la successiva approvazione. Nel corso dell’anno 2016 sono stati organizzati 11 tra corsi e seminari e Enna è la provincia con la più alta percentuale di copertura, in relazione agli eventi formativi, con il conferimento di oltre 40 crediti.
Siamo stati in prima linea, pronti e presenti, anche grazie a una convenzione morale siglata con l’Università Kore, di cui ringraziamo il presidente Cataldo Salerno, che ci ha messo a disposizione locali e logistica dell’ateneo, per lo svolgimento dei corsi e dei seminari.
E’ partita già l’anno scorso, anche se solo quest’anno avvieremo in concreto la collaborazione con il relativo pagamento del contributo pattuito, la convenzione con lo studio legale Timpanaro di Nicosia. L’oggetto “è l’assistenza legale a titolo gratuito dei Giornalisti iscritti alla sezione ennese dell’Associazione Siciliana della Stampa”. Il nostro contributo minimo – va sottolineato e ribadito con nettezza – non è per nulla retributivo dell’impegno e della professionalità di altissimo livello messe a disposizione dallo studio legale Timpanaro and Partners, ma è stato concordato “in considerazione degli scarsi mezzi finanziari di cui dispone questa sezione provinciale”. Contributo che cominceremo a pagare quest’anno.
Di questo non possiamo che essere grati all’avvocato Salvatore Timpanaro, la cui professionalità e il cui zelo professionale è mirabile. Lo stesso legale, va ricordato, ha anche presieduto direttamente alcuni corsi di formazione professionale, arricchendo l’uditorio di competenze in merito al difficile rapporto tra il diritto di cronaca e le persone coinvolte nei fatti di cui si narra, oltre che il problema delle fonti d’informazione.
È stato un anno, il 2016, che ha visto anche l’affermazione di principi importanti, proprio in riferimento alla tutela delle fonti giornalistiche, con la sentenza della Corte d’Appello di Caltanissetta, emessa lo scorso ottobre.
Purtroppo anche in questo sono costretto a citare un fatto che mi ha visto mio malgrado protagonista e dover fare riferimento all’assoluzione – che ha riguardato, oltre al sottoscritto, anche la collega Giulia Martorana – a un processo per “favoreggiamento personale nei confronti di ignoti”, per esserci rifiutati di rivelare la fonte di una notizia confidenziale, apparsa sui quotidiani Il Giornale di Sicilia e La Sicilia. Al termine di un’udienza in cui il procuratore generale aveva chiesto di annullare la sentenza di assoluzione emessa in primo grado, affermando dunque la penale responsabilità degli imputati; la Corte ha accolto le ragioni della difesa, espresse in udienza dagli avvocati Salvatore Timpanaro e Alberto Sbacchi, respingendo l’appello della Pg. È un processo importante per l’intera categoria, perché se le motivazioni della sentenza – depositate da qualche giorno ma non ancora a disposizione di questo segretario – confermeranno il diritto di tutti i giornalisti, non soltanto professionisti, ad avvalersi del segreto professionale, allora sarà un successo di tutti, in termini di democrazia e di garanzia del pluralismo.
Va altresì ricordato che prosegue la convenzione stipulata, sempre vigente su iniziativa di questa segreteria provinciale, tra i giornalisti e il Sicilia Outlet Village.
Per effetto dell’accordo, siglato con il presidente dell’Outlet Nicola Sanfilippo – e sottoscritto pure dal segretario regionale dell’Assostampa Alberto Cicero – in sostanza, la Direzione del Sicilia Outlet Village da allora riserva ai giornalisti iscritti all’Assostampa la “Vip card XLOOK”, grazie alla quale è possibile usufruire di uno sconto ulteriore.

Nel corso del 2017 ci proponiamo di portare avanti le iniziative in corso, aumentando le attività di confronto politico con tutte le pubbliche amministrazioni e di garantire, ai giornalisti di questa provincia, assistenza e tutela in ogni sede; con il supporto di tutti gli iscritti e di tutti coloro che hanno a cuore questa professione.

Josè Trovato

Segretario Provinciale Assostampa Enna