“Gli Avvocati di Enna non possono stare in silenzio ed assistere da spettatori al ridimensionamento, e depotenziamento, degli Uffici Giudiziari del circondario di Enna. Ebbene sì, proprio quel circondario di Enna che, per estensione e numero di abitanti, è il più grande del distretto, con un bacino di utenza di popolazione che comprende anche il territorio dell’ex Tribunale di Nicosia”.
Inizia così la relazione del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Enna Giuseppe Spampinato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Caltanissetta. “Circondario giudiziario  che si estende sulla  Provincia di Enna e sul  limitrofo comune di Capizzi – prosegue Spampinato -. Le odierne relazioni  del Presidente della Corte di Appello e del Procuratore Generale hanno confermato che in questo circondario  esiste una notevole attività della criminalità  organizzata ed economica. Un territorio dove anche di recente sono accaduti e accadono fatti gravissimi: atti intimidatori a sindaci e rappresentanti delle istituzioni; di recente è stato assassinato anche un  avvocato, l’avv. Antonio Giuseppe Bonanno. La Provincia di Enna è stata definita una zona di frontiera, dove operano criminalità locale e di importazione, dalle vicine provincie che estendono la loro influenza anche sul territorio ennese”.

Nella foto, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Enna Giuseppe Spampinato


“In questa situazione – prosegue Spampinato – bene ha fatto il Consiglio Giudiziario Distrettuale di Caltanissetta ad esprimere parere negativo sulla proposta ministeriale di soppressione di due posti di magistrati della pianta organica del  Tribunale di Enna e Procura della Repubblica di Enna.
L’Ordine degli Avvocati di Enna era subito intervenuto per difendere gli uffici giudiziari ennesi, in sintonia con i rispettivi capi degli uffici. Però il Ministro della Giustizia  ha disatteso  il parere del Consiglio Giudiziario e le richieste provenienti dall’Ordine degli Avvocati di Enna,  ed ha soppresso i due posti in pianta organica. Peraltro il Ministro non ha neppure  considerato che attualmente al  Tribunale di Enna mancano già, da oltre un anno due giudici, per una applicazione extradistrettuale che durerà ancora. Il Ministro con la sopprressione di un posto di sostituto in Procura ha penalizzato la locale Procura  della Repubblica, dove già siamo attualmente ad  una scopertura del 43 %  per mancanza di 3 sostituti procuratori sui 7 della pianta organica (così ridotta).
Se la situazione di funzionamento del Tribunale di Enna e Procura della Repubblica di Enna era da poco  migliorata, rispetto agli anni precedenti, caratterizzati dalla riorganizzazione seguita all’accorpamento del Tribunale e Procura di Nicosia a quelli di Enna, grazie al  lavoro sinergico e proficuo  dei magistrati, compresi gli onorari, dei cancellieri ed avvocati, ebbene questa decisione del Ministro avrà conseguenze negative sul funzionamento e la operatività di entrambi gli uffici. Le statistiche non vanno solo lette, ma anche interpretate. La recente diminuizione del totale complessivo delle pendenze, non giustifica la riduzione delle piante organiche, specialmente in una fase in cui, faticosamente, si stava cercando di eliminare e ridurre l’ arretrato in materia civile, lavoro e penale, causate nel tempo dalle numerose vacanze prolungate nell’organico dei magistrati, verificatesi soprattutto al tribunale e Procura di Enna, anche per frequenti periodi di “vuoto” nel periodo intercorso tra  il trasferimento di un magistrato e l’arrivo del nuovo giudice che lo avrebbe sostituito. La riduzione del contenzioso civile è anche dovuta a fattori generali nazionali concorrenti quali, lo sosteniamo da tempo, gli alti costi di accesso alla giustizia civile per  l’esoso contributo unificato che deve essere pagato per l’avvio di un giudizio, oltre tutte le altre spese accessorie.
Ci domandiamo se il Ministro, sopprimendo i due posti di magistrati al  Tribunale di Enna e Procura della Repubblica di Enna, ha voluto così “premiare“ chi ha lavorato, e lavora tuttora, per ridurre l’arretrato ed i tempi della giustizia. Gli avvocati lo dicono e lo continuano a sostenere sempre: i presidi di legalità dello Stato vanno rafforzati e non indeboliti. Sopprimendo i posti di magistrato si rischia di  contribuire a rendere più lenta e meno rapida la risposta della giustizia. Occorre invece dare centralità alla tutela dei cittadini attraverso la giurisdizione. Giustizia, salute, istruzione, difesa sono funzioni essenziali dello stato ed hanno pari dignità.
Ancora una volta gli Avvocati di Enna lanciano un  grido di allarme,  e proprio  da questa  stessa aula, invitano il Ministro a rivedere  questa decisione ed a ripristinare  al più presto i due posti, appena soppressi, nelle piante organiche di magistrato del Tribunale e Procura della Repubblica di Enna.
Gli avvocati inoltre chiedono che i trasferimenti dei magistrati avvengano secondo un principio di contestualità e/o  di programmazione che eviti i lunghi periodi di vacanza,  proprio per evitare la scopertura dei posti,  prima che si possano coprire con le destinazione dai nuovi concorsi”.