Leonforte – A piazza Margherita, ‘u tornachiazza, pare sia tutto rientrato nella normalità. Il tanto discusso cambio di look, che a suo tempo ha creato entusiasmi e malumori, è stato cancellato da qualche mese ormai, ripristinando le aree di sosta a pagamento e aggiungendo a queste i parcheggi di cortesia per gestanti e neomamme. Ma i consiglieri di opposizione Pietro Vanadia e Giovanni Ghirlanda (Progettare Futuro) non ci stanno e intendono ritornare sull’argomento, tutt’altro che concluso. “L’Amministrazione comunale – si legge nell’intervento dei consiglieri – operando nella totale improvvisazione, presunzione e incompetenza amministrativa e politica, non è riuscita per l’ennesima volta a risolvere i problemi della collettività leonfortese arrecando anzi solo danni”.
“Danni”. Sarebbe questa la parola giusta con cui riassumere le complicate vicende inerenti l’antica piazza, un tempo cuore pulsante dell’economia locale. Troppo delicata, infatti, una rifunzionalizzazione dell’intera area, senza colpire almeno una categoria di popolazione. La pedonalizzazione aveva sottratto la zona all’incivile pratica del parcheggio selvaggio, è vero, ma si è comunque abbattuta sul commercio della zona, che ha subito una riduzione del volume di fatturato pari a circa il trenta per cento. E sarà stata questa la considerazione alla base del recente ripristino dei parcheggi. Sul solco di queste dinamiche si inserisce la contestazione di Progettare Futuro. Se prima, infatti, l’amministrazione ha impegnato €14.175,85 per l’installazione di panche, fioriere e dissuasori “senza alcuna valida motivazione, senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità competenti” e nonostante un piano di riequilibrio finanziario che la popolazione sostiene a causa di una situazione economica prossima al dissesto, tale investimento sarebbe poi vanificato dalla rimozione degli arredi urbani.
“Oltre all’ulteriore denaro pubblico impiegato per la rimozione degli stessi – ha dichiarato Vanadia in seduta di Consiglio – non si è tenuto conto, neanche stavolta, del parere della Soprintendenza dei Beni Culturali, favorevole al mantenimento dei soli dissuasori”. Non sarebbe stato più proficuo, chiede il gruppo di consiglieri, utilizzare le somme di denaro per la ristrutturazione di aree attrezzate per bambini? Altro elemento di contestazione, l’installazione di telecamere in piazza, senza le autorizzazioni previste per legge e anteriormente all’approvazione da parte del Consiglio Comunale del “Regolamento per l’installazione e l’utilizzo di impianti di videosorveglianza nel territorio comunale”. Insomma: secondo i due consiglieri, piazza Margherita è da considerarsi l’emblema del fallimento, il danno evidente alle casse comunali. Pertanto, conclude l’intervento, “invitiamo il Segretario a trasmettere tutta la documentazione inerente la collocazione delle fioriere, delle panche e dei dissuasori alla Corte dei Conti, affinché possa valutare eventuali ipotesi di danno erariale”.
Alessandra Maria