Anna Vasquez è una nostra concittadina che partecipa al al concorso indetto dalla casa editrice SEM (www.semlibri.com/sem-publishing), che valuterà la pubblicazione dei romanzi più votati. Ecco l’intervista che ci ha rilasciato, per conoscere meglio lei e valorizzare il suo lavoro.
Come e perchè nasce l’idea di scrivere “La quarta finestra” ?
Penso che la ragione più vera ed autentica sia l’amore: amore per la mia terra e amore per la scrittura. Da questo duplice sentimento è nata l’idea di raccontare una storia bella, perchè vera, che rischiava di perdersi nel buio del passato.
Il romanzo è il frutto di un lungo percorso di conoscenza e ricerca, soprattutto ho tratto informazioni dal bel saggio “Ancipa” di Pino Scorciapino ed ho deciso che quella storia andava divulgata e conosciuta, non solo come tributo alla mia terra, ma per la valenza universale dei temi affrontati: la voglia di riscatto del popolo italiano alla fine della guerra, la solidarietà, l’amore (coniugale, filiale, amicale, passionale fino all’estremo sacrificio). Volevo che i “vecchi” ricordassero e i “giovani”sapessero quali erano le condizioni storiche e sociali dell’Italia di appena 65 anni fa per poter guardare al futuro con maggiore speranza.
Come definiresti in sintesi il tuo romanzo, storico o sociale?
Direi che il romanzo presenta entrambe le caratteristiche: è storico perchè narra vicende realmente accadute in Sicilia agli inizi degli anni ’50, allorchè la allora recente autonomia siciliana diede vita ad un insieme di opere di modernizzazione, fra cui la costruzione della diga Ancipa fu uno degli esempi migliori. Ma è anche un romanzo sociale perchè la Storia è raccontata attraverso le tante storie degli uomini e donne che vissero quegli anni, con le loro gioie, speranze, dolori, lutti, amori , crescite e sconfitte .
Nel tuo romanzo il protagonista oggettivo è la diga. Come contesto la diga rappresenta soprattutto un progresso tecnico, ma che allo stesso tempo sconvolge completamente l’assetto sociale di Troina. Secondo te quali sono stati i cambiamenti più radicali e longevi che l’opera ha procurato?
La diga ha modificato il paese in modo profondo determinandone in modo irreversibile il futuro. In primo luogo, ha causato l’abbandono da parte dei contadini di molte terre, dove vivevano in condizioni di estrema povertà e il conseguente declino di una borghesia terriera retrogada che ha perso sempre più il suo ruolo e identità, come ben spiegato nella prefazione al libro dello storico Franco Amata.
In secondo luogo , l’afflusso di maestranze del nord sindacalizzate ha determinato la nascita e lo sviluppo del sindacato, modificando profondamente i valori : si diffusero concetti quali progresso, democrazia, dignità , rispetto, solidarietà che erano totalmente sconosciuti alle classi più emarginate. Non è un caso che Troina sia stata quasi da sempre governata da Giunte di sinistra . Da ultimo, le donne, trovandosi a contatto con altre donne del nord emancipate ben presto cambiarono la loro mentalità, sperimentando una rivoluzione culturale che nel resto della Sicilia impiegò anni.

Copertina di La quarta finestra, di Anna Vasquez


Perchè il titolo “La quarta finestra”?
Momento centrale della storia è la tragedia avvenuta alla ” Quarta finestra”, la galleria ove morirono 13 persone, provenienti da tutta Italia, nel vano tentativo di salvare due operai coinvolti nello scoppio causato dalla fuoriuscita di gas letale.
Per uno scrittore è essenziale il registro stilistico scelto, tu quale usi?
Ritengo che ogni romanzo storico debba essere il più possibile realista, in modo che il lettore entri emozionalmente nella vicenda e la riviva “vedendo”, con gli occhi della mente, paesaggi, profumi, atmosfere. D’altra parte per uno scrittore siciliano che ha a disposizione un palcoscenico inimitabile di bellezza e un patrimonio culturale di tradizioni, cibi, colori e profumi è quasi impossibile non cedere alla tentazione di attingervi.
Quali sono le difficoltà incontrate per pubblicare il tuo romanzo e dare la giusta visibilità?
Se dovessi usare una sola parola direi : enormi.
Purtroppo l’informazione, l’editoria, la tv per lo più sono monopolizzate in pochi centri di potere. Paradossalmente gli scrittori hanno meno spazio di prima perchè si cerca l’audience e non la qualità. La crisi dell’editoria è evidente, si legge poco e gli editori pubblicano solo opere di persone già conosciute e quindi più facilmente vendibili, anche qui fa da traino la visibilità televisiva più che la qualità. Forse uno spiraglio per farsi conoscere potrebbe essere la rete, ma la mia generazione fa fatica ad adattarsi a questo nuovo linguaggio.
Comunque, recentemente, dopo aver pubblicato il libro, a tiratura limitata, con la casa editrice Carthago ed avendo esaurito tutte le copie, grazie a un paziente e stimolante lavoro di promozione sul territorio, sto tentando di rivolgermi ad un pubblico più vasto.
Il romanzo è visibile in rete per qualche giorno sul sito
www. Semlibri.com/ sempublishing. Chi volesse può leggerlo, commentarlo e votarlo contribuendo così alla sua eventuale pubblicazione da parte della Società Editrice Milanese in cartaceo ed ebook.