Ho capito che, nella politica dei giorni nostri, c’è chi pensa che basti scusarsi perché tutto torni al poprio posto. Insomma, siamo ben oltre il cattolicesimo più integralista, che prevede che alle scuse si debba aggiungere almeno il pentimento e la promessa di non ripetere il medesimo errore/peccato.
Ad ogni buon conto, consiglio a tutti i futuri candidati di inserire nel proprio programma almeno un “Atto di dolore”, non si sa mai!
Si ricordino, però, che persino Giulio Andreotti, che lo recitava tutte le sere e tutte le mattine e che oggi, a Roma, sarebbe in ottima compagnia, non rimase immune né da colpe, né da sospetti, né da punizioni.