La protesta, quando è priva di proposta, potrà pure far vincere le elezioni, ma difficilmente permetterà l’efficace governo di un Paese.
Per cambiare l’Italia, a cominciare dalla Sicilia, ci vorrebbe una protesta propositiva e partecipata fondata sulla conoscenza, sulla competenza e sull’onestà dei cittadini e dei politici, piuttosto che su burocrati infedeli, su presunti leader arroganti e incompetenti, su uomini e donne in cerca di piccole miserie e su comitati d’affari delle opposte fazioni.