“È difficile parlare di pedofilia incolpando soltanto la Chiesa cattolica. È fuori discussione che l’abuso sia una mostruosità, specie se perpetrato da un sacerdote, è fuori discussione tra il 2004 e il ‘13 sono stati ridotti allo stato laicale, e cioè spretati, 900 preti. Ma quando la polizia inglese parla di 750.000 abusatori in Inghilterra, ci sono almeno 750.000 vittime laggiù. E questo non interessa a nessuno. Basta con la lotta settoriale”. È uno sfogo amaro quello con cui don Fortunato Di Noto, il sacerdote e fondatore dell’Associazione Meter onlus (www.associazionemeter.org) commenta i casi d’abuso e le notizie che arrivano dalla Santa Sede in questi giorni, specie dopo le dimissioni di Marie Collins, membro della Commissione voluta da Papa Francesco contro la pedofilia: “vicenda che deve farci maggiormente riflettere per operare meglio e con chiarezza e determinazione”.
“La pedofilia – dice don Di Noto – che è una tragedia criminale, da risvolti incontrollabili, si combatte non da soli e neanche a settori. Non riguarda solo una categoria sociale o religiosa, ma è così tanto diffuso che gli sforzi per contrastarlo sono sempre più insufficienti”. E precisa: “Secondo i dati forniti dalla Agenzia Nazionale per il crimine nel 2015 i pedofili potenziali in Gran Bretagna erano circa 750mila. Impressionante, solo in una Nazione. Non riescono più a controllare il fenomeno. Bisogna fermare questa onda che sta travolgendo milioni di bambini”.
Per il sacerdote siciliano: “Se solo in Europa ci sono 18 milioni di bambini abusati (dato dichiarato e mai smentito), con una proporzione di 1 ad 1 abbiamo 18 milioni di abusatori, stupratori o come li volete chiamare. Vogliamo fare una proporzione di 1 a 2? Sono almeno 9 milioni tra pedofili e abusatori. Dire che è un esercito è appena vicino alla realtà dei fatti”. Quindi: “Gli abusi sessuali sui bambini, non solo nel nostro Paese Italia, ma in tutti gli Stati del mondo sono taciuti, si nutrono di silenzio e di connivenze, dove la burocratizzazione rallenta il fattivo impegno nella repressione e nella prevenzione”.
Secondo il fondatore di Meter: “La letteratura scientifica ci dice che l’Italia ha un indice di prevalenza di abusi e maltrattamenti del 9,5 per mille, pari a circa 70/80mila casi l’anno, rispetto all’11,2% dell’Inghilterra e al 12,1% degli Usa. In Europa 18 milioni di bambini sono vittime di abusi sessuali (13,4% delle bimbe e 5,7% dei bambini), 44 milioni di violenza fisica (22,9%), 55 milioni di violenza psicologica (29,6%). Le nuove tecnologie non hanno migliorato al situazione”. Per cui: “L’industria dell’abuso sessuale online, la digitalizzazione del corpo schiavizzato sessualmente genera ogni anno centinaia di migliaia di nuove immagini a danno di minori”.
Il quadro è dunque desolante: “Insomma, la diffusione di Internet allarga alla realtà virtuale la geografia dell’infanzia violata e la non collaborazione internazionale permette l’impunità, la produzione e la diffusione del materiale dove i soggetti coinvolti non troveranno mai una giustizia e una liberazione”, dice don Fortunato. Per il quale: “Dietro ogni numero c’è una vittima. Non basta solo parlarne, ma è arrivato il momento di agire”, conclude.