Leonforte – Tutti a scuola per combattere il Papilloma virus. Perché, tra una manciata di coriandoli e la goliardia carnevalesca, il Comune di Leonforte ha voluto dare spazio all’informazione, patrocinando la campagna di prevenzione dell’infezione da Papilloma virus e dei tumori del collo dell’utero. “Minorenni e vaccinati”, questo è il nome dell’incontro che si è svolto lo scorso sabato all’Istituto d’istruzione superiore “E. Medi”; e che era rivolto agli studenti classe 2002. Presenti Mirko Pavone, presidente provinciale della Lilt – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori -, la dottoressa Antonella Licciardo e Giusy Manuele dei servizi sociali del Comune. Quando si parla di lotta ai tumori, l’informazione non è mai troppa, specie se di qualità. Per questo, a parlare alla gremita platea di studenti lo scorso sabato sono stati relatori del calibro della dottoressa Rosalia Carroccio, direttore del reparto di Oncologia medica dell’ospedale Umberto I di Enna, la dottoressa Luisa Longo,  del Dipartimento prevenzione Asp Enna in servizio all’Ufficio vaccinazioni di Leonforte e il dottore Giuseppe La Ferrera, primario del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Umberto I di Enna. Il rischio patologico da una prospettiva medico-scientifica e le conseguenze derivanti dalla contrazione del virus, questi i punti chiave degli interventi dei relatori. “Vogliamo informare correttamente la popolazione – ha dichiarato il sindaco Francesco Sinatra in apertura – sugli effetti positivi del vaccino, allontanando preconcetti e ritrosìa culturale. Elementi che sono presenti spesso anche nelle famiglie di elevata istruzione formativa”. Abbattere, dunque, gli stereotipi “legati ad una distorta concezione delle patologie sessualmente trasmissibili”. Non tutti sanno che il papilloma virus è un’infezione molto frequente, che la maggior parte delle donne prende almeno una volta nella vita. In genere, tale infezione si risolve da sola, ma ci sono volte in cui l’HPV provoca delle lesioni nel collo dell’utero. Se non curate, tali lesioni possono progredire verso forme tumorali. “Basta con le solite dicerie su effetti collaterali dei vaccini. Basta affermare che la loro utilità serve solo a far lucrare le case farmaceutiche. Gli effetti collaterali della mancata vaccinazione sono ben più gravi e provocano danni ben più numerosi”, queste le parole conclusive del primo cittadino, che ha poi aggiunto: “È bene fare anche la prevenzione secondaria con gli screening appropriati, senza la paura di una diagnosi. Al contrario, occorre essere fiduciosi perché per certe patologie è solo la diagnosi precoce la vera arma per proteggere la propria vita. Voi giovani dovete essere portatori di informazione, in famiglia come nella società”.Parole accorate, quelle di Sinatra, cui ha fatto eco l’intervento di Mirko Pavone, che tra le altre cose ha evidenziato un dato preoccupante: “con questo progetto si vuole sottolineare l’importanza della prevenzione e l’informazione rispetto a un tema trascurato, soprattutto tra i più giovani. Secondo quanto riportato dai medici, soltanto il 25% dei soggetti interessati ha risposto alla vaccinazione”. Un dato, questo, che da solo fa riflettere e ben si incardina nel più ampio dibattito scatenato dal recente accordo Stato – Regioni  sul nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017 – 2019.

Alessandra Maria