Poiché l’associazione DonneInsieme fa parte della rete nazionale D.I.Re. e aderisce allo sciopero mondiale indetto per l’otto marzo, gli sportelli antiviolenza di Piazza Armerina ed Enna rimarranno chiusi: appenderemo alla finestra un banner che recherà, insieme al nostro logo, lo slogan dello sciopero: “Non UNA di meno” “se NON valgo, NON produco”. Gli stessi rimarranno chiusi per tutto il giorno, restando attivi solo i numeri h24 per le emergenze cui, come sempre, risponderanno le operatrici.
Pertanto, questo Centro non parteciperà a nessun evento o manifestazione pubblica, perché abbiamo sempre sostenuto che la lotta contro la violenza sulle donne vada condotta 365 giorni all’anno e non una volta o due all’anno.
La giornata dell’otto marzo, nonostante la preoccupante escalation dei casi di femminicidi, propri di un drammatico bollettino di guerra, si è trasformata nel tempo da una giornata di lotta e di confronto sulle tematiche femminili, ad una mera e propria “festa”, un evento economico utile solo a riempire locali e ristoranti, accompagnato finanche da spettacoli vari, che nulla hanno a che vedere con una giornata così importante per tutte le donne e che hanno finito per svuotare la ricorrenza dell’alto valore morale e culturale che le era proprio.
Ogni anno, nella giornata dell’otto marzo ci pervengono numerose richieste di incontri, manifestazioni e momenti di riflessione, molti dei quali da coloro che di violenza e di diritti delle donne non si occupano per tutto il resto dell’anno. Ci chiediamo se sia arrivato il momento di cambiare anche questa modalità di incontro e partecipazione.
Aderiamo come Centro Antiviolenza allo sciopero delle Donne, e lo facciamo gridando lo slogan che è stato scelto dalle Donne di tutto il mondo: ” SE LE NOSTRE VITE NON VALGONO, ALLORA NOI CI FERMIAMO”, consapevoli che, mai come oggi, non abbiamo NIENTE da FESTEGGIARE, ma abbiamo TUTTO da CAMBIARE!
Quest’anno ci riuniremo nelle piazze tutte insieme, a goderci il sole della primavera che arriva a dispetto di chi ci uccide per “troppo amore”; di chi, quando siamo vittime di stupro o di violenze, processa prima del colpevole, le donne e i loro comportamenti; di chi “esporta la democrazia” in nostro nome e poi alza muri tra noi e la nostra libertà individuale; di chi scrive le leggi e lo fa a dispetto dei nostri corpi; di chi ci lascia morire di obiezione di coscienza; di chi ci ricatta con le dimissioni in bianco, perchè abbiamo i figli o un giorno li avremo; di chi ci sfrutta nel lavoro, pagandoci meno degli uomini; di chi lascia che le case rifugio e i centri antiviolenza chiudano per mancanza di fondi.
“NON UNA DI MENO!” abbiamo gridato in migliaia a Roma alla manifestazione del 26 novembre e lo faremo ancora,  l’otto marzo anche con un piccolo gesto simbolico: vestiremo  di nero con un accessorio fuxia cosi come tutte le donne nel mondo in questa giornata. Condivideremo questa scelta e sarà un messaggio forte per tutti: niente mimosa, niente cioccolatini, niente cenette a lume di candela, niente spettacoli con gli spogliarellisti: se è vero che delle nostre vite si può disporre fino a provocarne la morte, perchè ritenute di poco valore, l’otto marzo noi sfideremo il mondo a VIVERE, PRODURRE, ORGANIZZARE LE SOCIETA SENZA DI NOI.