Nelle giornate del 25 e del 26 marzo sarà possibile visitare alcuni tesori di interesse storico, artistico e culturale presenti nel territorio della città di Enna, ma rimasti per diversi decenni chiusi al pubblico. In particolare, verrà restituita alla cittadinanza la Chiesa di San Michele, uno dei beni più antichi, caratterizzato da una complessa stratificazione storica.
Questa occasione di riscoperta e valorizzazione è stata resa possibile grazia al FAI (Fondo Ambiente Italiano), fondazione nazionale che, nata a Milano dall’impegno di  Giulia Crespi, dal 1975 salva e restaura importanti testimonianze del patrimonio artistico italiano. Quest’anno la fondazione festeggia il ritorno della primavera, nella sua 25esima edizione, con un grande evento: in trenta città italiane verranno aperti al pubblico cinquanta beni appartenenti al nostro patrimonio culturale.
Questo evento vedrà coinvolte diverse generazioni: volontari, studiosi, appassionati, ma soprattutto gli alunni dei vari ordini di scuola, dalla primaria all’università. Questi potranno diventare degli “aspiranti ciceroni” alla riscoperta dei siti a cui è stato ridato il valore che avevano perduto nel corso dei decenni.
A Enna, in particolare, grazie all’impegno della Delegata Nietta Bruno e del Segretario Federico Emma, supportati dall’intraprendenza e dall’aiuto di Ornella Gullotta, referente FAI, dello storico Rocco Lombardo e di Antonio Messina, saranno riportati alla luce dei tesori nascosti da anni alla popolazione ennese, quali la chiesa di San Michele e l’annesso palazzo il Palazzo Varisano, sede del Museo Archeologico Regionale di Enna. Per gli eventi collegati alle Giornate di Primavera sono stati coinvolti gli studenti di diversi istituti superiori, tra cui l’Istituto “N. Colajanni”.
In particolare, gli alunni delle quinte ginnasiali del Liceo Classico e gli studenti del Liceo delle Scienze Umane hanno già effettuato nei giorni scorsi dei sopralluoghi presso i siti, accompagnati e guidati dagli esperti del FAI, per conoscere la storia dei luoghi, rimasti non fruibili  per un lungo periodo, ma che presto il pubblico potrà rscoprire.
Questa lezione di storia sul campo è stata preludio dell’attività di cui gli studenti saranno protagonisti nelle giornate del 25 e 26 marzo: sarà data loro, infatti, la possibilità di spiegare ai turisti, e a coloro che avranno il piacere di ascoltarli, storie, aneddoti e curiosità riguardo la chiesa, il palazzo e il museo.
 

Rita Consolo e Anastasia Sabina

V A del Liceo Classico “N. Colajanni”