Il Tribunale del Riesame respinge il ricorso della difesa e conferma l’ordinanza del Gip di Caltanissetta Marcello Testaquatra. Restano in carcere Maurizio, Damiano, Amedeo e Michele Nicosia, i quattro villarosani tratti in arresto nell’operazione “Fratelli di Sangue”, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Enna e dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Enna, coordinata dalla Dda di Caltanissetta.
Maurizio, Amedeo e Damiano Nicosia sono indagati per associazione mafiosa. Maurizio e Michele Nicosia sono indagati per l’omicidio dell’autotrasportatore di Cacchiamo Giuseppe Bruno, di cui non si hanno più notizie dal maggio del 2004. Secondo la Dda, a Villarosa esisterebbe un clan mafioso denominato “Clan Nicosia”, differente rispetto a Cosa Nostra e rispetto alla “stidda”. I quattro arrestati sono difesi dall’avvocato penalista Antonio Impellizzeri. Fonti di difesa annunciano che sarà presentato ricorso in Cassazione. 
Secondo gli investigatori, Bruno sarebbe stato strangolato. I due assassini, poi, avrebbero dato il corpo, dopo averlo sezionato, in pasto ai maiali.
Dopo l’arresto alcuni indagati hanno deciso di rispondere al giudice per le indagini preliminari, nel corso dell’interrogatorio, per professarsi totalmente innocenti e estranei a ogni genere di accusa.
Le ipotesi di reato si basano sulle indagini condotte dagli investigatori e sulle rivelazioni di un collaboratore di giustizia.