Ieri nella biblioteca multimediale del Comune di Enna, “La casa di Giufà”, le volontarie del Centro antiviolenza DonneInsieme Sandra Crescimanno sede di Enna, hanno incontrato  gli studenti di secondo anno e una rappresentanza di studenti dell’ultimo anno, del  Liceo delle scienze umane e musicale, “Dante Alighieri” di Enna, per parlare della violenza di genere e presentare il CentroAntiviolenza della provincia di Enna.
Un incontro di sensibilizzazione e informazione dei giovani sul fenomeno sempre crescente della violenza, che vede come vittime non solo le donne, che subiscono giornalmente i maltrattamenti da parte dei loro mariti , fidanzati, ex compagni,  ma anche gli stessi figli minori, che spesso assistono passivamente a scene di violenza e aggressioni, con conseguenze devastanti dal punto di vista psicofisico.
Sono intervenute le psicologhe del Centro antiviolenza, Dott.sse Viviana Arangio e Sara Schembri, le quali hanno fornito riferimenti e spunti di conversazione sul tema della violenza di genere, al fine di stimolare nei giovani una nuova consapevolezza e indurli a nuovi comportamenti per prevenire la violenza e per riconoscere i modelli culturali che determinano tale fenomeno.
Di seguito, l’intervento delle  avvocate del Centro Antiviolenza, Avv. Cinzia Ingrà e Avv. Carmela Mazza che hanno parlato della normativa di riferimento e dell’evoluzione della giurisprudenza nell’ambito della violenza sessuale.
Particolare e significativo,  l’intervento del  Maresciallo Gabriella Illuzzi, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Enna, la quale ha chiaramente affermato che la violenza di genere è un fenomeno sociale nella nostra provincia di Enna sempre in continuo aumento, oltre a specificare i vari tipi di violenza.
I ragazzi hanno dimostrato grande attenzione nei confronti della difficile piaga sociale,  interagendo con le volontarie, ponendo tante domande e diversi interventi, soprattutto dopo la proiezione dei cortometraggi e dopo aver visto una delle operatrici, indossare il velo islamico, cosiddetto ”Burqa”, negazione dell’identità femminile.
La Dirigente scolastica M. Adamo e le insegnanti presenti all’incontro hanno chiesto all’Associazione DonneInsieme di avviare insieme percorsi formativi e di progettazione, per consentire ai giovani di cambiare quella cultura della prevaricazione che sta alla base della disuguaglianza di genere.