Un sabato ricco di eventi nel capoluogo Enna con la giornata della primavera organizzata dall’inizio FAI (Fondo Ambiente italiano) per la tutela del patrimonio artistico e paesaggistico che ad Enna si celebra insieme a quella dedicata al Fec, Fondo edifici di Culto.
In questa occasione è stata riaperta la chiesa San Michele, dopo 20 anni, seppure per un poco tempo.
La FAI è una fondazione senza scopo di lucro che opera grazie al sostegno di privati cittadini, aziende e istituzioni per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio artistico, naturalistico e paesaggistico italiano.
Alla messa degli artisti preseduta da Don Giuseppe Rugolo all’interno del teatro Garibaldi hanno partecipato un gran numero di artisti che hanno offerto gratuitamente i propri talenti a Dio con musica, danze e canti. Spiega Don Giuseppe vice parroco del Duomo che la messa degli artisti dedicata all’Annunciazione della Madonna rientra nel percorso quaresimale del giovani del Progetto 360 che prende il nome di Yes (Youth exsercises on the Spirit) e che quest’anno si sta interrogando sul quesito “Chi è l’uomo?”. Il teatro è un luogo dove c’è sempre festa, spettacolo si può trasformare per una sera in un luogo di silenzio per rendere grazie al Signore a detto Don Giuseppe nella sua omelia. L’elemento principale della messa celebrata al teatro Garibardi è stato proprio l’uomo. L’uomo che ha dentro Dio questo è il tema della serata di eucarestia all’interno del teatro. Don Giuseppe ha sostenuto inoltre che non si poteva scegliere un posto migliore per celebrare la messa degli artisti. L’eucarestia è stata animata proprio dagli artisti presenti al treatro con canti sopratutto Mariani visto che la messa è stata dedicata all’Annunciazione del Signore a Maria. Durante l’omelia ha sottolineato che la vita è fatta di impegno.
E’ stato proprio questo l’augurio che Don Rugolo ha fatto agli artisti a conclusione della sua rifflessione e cioè quello “di mettere sempre impegno in ciò che fate” La messa è proseguita con l’offertorio che è stato fatto dagli stessi artisti che hanno portato gli strumenti della propria arte; lo spartito per la musica, il ciak per il cinema, e poi ancora oggetti per la letteratura per la danza come gesto per rendere grazie al Signore per i talenti che dona. Il Signore da dei doni e noi dobbiamo metterli a disposizione anche per rigranziare Dio a ancora detto Don Giusseppe. L’arte ci deve portare a essere tutti fratelli questo è stato il messaggio finale che Don Giuseppe ha lasciato a coloro che hanno partecipato alla messa degli artisti.
Nel suo comunicato stampa aveva precisato padre Rugolo che non “sarebbe stata una liturgia per gli artisti ma una messa in cui gli artisti aiutano tutti noi a riscoprire la via della bellezza, sotto l’egida della “tutta bella”, la Vergine santa.
Dopo la messa i ragazzi del gruppo 360 si sono spostati nella chiesa di San Pietro per un’adorazione notturna.

Andrea Fornaia

Nella foto di Rita Consolo e Anastasia Sabina, classe Quinta A del liceo classico Colajanni,

una tela della chiesa di San Michele.