Dopo aver avuto l’occasione di conoscere le foreste tropicali ed equatoriali di Asia ed Indonesia, fu la volta ,a partire dal 1979, di quelle centro americane e soprattutto dell’immensa Amazzonia. Nonostante i miei primi approcci fossero avvenuti in Brasile , nella zona tra Manaus e la costa ove sfocia il fiume, per imperscrutabili disegni del destino, il mio primo vero coinvolgimento nella dimensione esistenziale della giungla amazzonica, avvenne in Perú, nell’area compresa tra  Iquitos,Leticia e la frontiera con il Brasile, ove vissi molti mesi in qualitá di “adottato” con un popolo indigeno,che adesso si definirebbe “di  recentemente contattati”. Gruppi  etnici cioé che solo da poco tempo accettano il contatto con individui o gruppi di persone di etnie diverse.
Quella straordinaria esperienza, compresa l’avventura estrema di ritrovarsi “perduto nell’inferno verde” per oltre due settimane ed uscirne vivo,la condizione di poliglotta ed una passione crescente che mi aveva indotto allo studio specifico di quanto vissuto anche sotto l’aspetto  scientifico, mi schiusero le porte dell’attivitá di turismo d’avventura nella regione amazzonica meridionale del Perú, contrattato come residente o free lance, dalle migliori imprese del settore.  
Per tali ragioni voglio offrire ai lettori alcune brevi escursioni nell’incredibile mondo della giungla amazzonica,tra ricchezze ed insidie, incantati angoli di paradiso e pericoli, guidandoli personalmente ,attraverso queste pagine,con la medesima diligenza e la scupolosa attenzione che riservavo ai miei “passeggeri  V.I.P.”,cominciando dall’aeroporto di Puerto Maldonado ove vi sto aspettando per il benvenuto a Madre de Dios, con particolare emozione trattandosi di conterranei…
Mentre iniziamo il trasbordo verso la cittá vi spiego che tale cittadina porta il cognome del suo fondatore il Colonnello Faustino Maldonado, glorioso esploratore del fiume Madre de Dios e vide l’auge nell’epoca del caucho. Attualmente é una cittadina con popolazione inferiore a centomila abitanti che, rappresenta tuttavia,circa la metá dell’intera popolazione della regione.La originaria Harakmbet che portava il nome della sua principale tribú, venne in seguito chiamata Amarumayo (fiume serpente, o dei serpenti) in quechua e successivamente Madre de Dios a causa di una immagine della Madonna apparsa prodigiosamente su un tronco ,proprio nel punto di confluenza dei suoi due principali fiumi, il Tambopata ed il Madre de Dios. La regione é formata da tre province, Manu che giunge quasi fino a Machu Picchu nella regione Cuzco,Tahuamanu che confina con il Brasile e Tambopata su cui sorge la capitale Puerto Maldonado. La scoperta realizzata dall’esploratore peruviano Carlos Fermin Fitzcarraldo, di un istmo che collegava i fiumi Ucayali e Madre de Dios, diede impulso allo sfruttamento dell’albero della gomma ed all’epopea dei cercatori d’oro,giacché quella zona venne ritenuta essere il leggendario Paititi, quel che gli spagnoli chiamarono El Dorado.

Stiamo raggiungendo la sede dell’agenzia ove eventuali bagagli, effetti personali e  valori potranno essere depositati al sicuro.Potrete rifocillarvi per andare poi a fare un tour della cittá , visitare il mercato e rifornirsi di cose utili e indispensabili in Amazzonia mentre  la Capitaneria di Porto prepara l’autorizzazione a salpare con le vostre generalitá .Siamo in luglio che nella selva vuole dire estate, stagione secca, caldo intenso e cieli tersi. La sensazione termica del caldo puó raggiungere anche  i 50 gradi ( durante il vostro soggiorno non eccederá i 40)  ma l’aria é´priva della densa umiditá del 95% che rende il caldo insopportabile ´poco prima dell´ínizio della stagione delle pioggie.Indispensabili repellenti per insetti, copricapo con visiera, scarpe chiuse o stivali di gomma, occhiali da sole, camicie leggere ma con maniche lunghe e pantaloni idonei,protettore solare ed ogni genere di articolo che vogliate portare, compratelo in questo mercato perché una volta salpati, le stesse cose diverranno meno rinvenibili  e  molto piú care.
Mentre dalla cima  della torre del Obsevatorio de la Biodiversidad de Madre de Dios la vostra vista spazia a 360° nella contemplazione di fiumi serpeggianti  tra boschi spessi come “capelli d’africano” vi faccio notare in lontananza la sagoma  della cordigliera che da origine al Tambopata nella regione del Titicaca e dal lato opposto il sinuoso percorso del Madre de Dios che proviene invece dalla Cordigliera Carabaya nel Cuzco, questa sí assolutamente invisibile ad occhio nudo perché troppo lontana,vi indico il loro progressivo e curvilineo avvicinarsi fino alla confluenza del Tambopata nel Madre de Dios. Visitando il porto sul Tambopata ed i villaggio di pescatori arriviamo al punto di confluenza dei due fiumi ed al porto sul Madre de Dios,ove la nostra imbarcazione, opportunamente rifornita di provviste, ci attende per discendere il corso del fiume che da qui in poi é il Basso Madre de Dios fino al suo arrivo in Bolivia.Con il favore della corrente, in poco piú di un’ora arriveremo al  lodge e cominceremo le escursioni.Dopo aver chiesto al motorista, vi annunzio che salperemo tra un quarto d’ora. Mentre finiscono di caricare merci e ricambi oltre ai vostri bagagli,vi invito ad imbarcarvi, verificando che ognuno di voi abbia indossato correttamente il giubotto salva vida , vi mostro le imbarcazioni amazzoniche che solcano le onde del fiume con il consiglio di udirne il rumore del motore che lo spinge…peke-peke…e peke-peke é l’onomatopeico nome con il quale si definiscono quelle imbarcazioni a forma di allungate piroghe e canoe i cui propulsori vengono modificati per risultare piú orizzontali quindi poter immediatamente sollevare l’elica dall’acqua  in presenza di piante, alberi, secche e quant’altro caratterizza la navigazione fluviale in generale e quella amazzonica piú specificamente.Salpati da Puerto Maldonado cominciamo ad addentrarci nel cuore di Madre de Dios, la brezza attorno al  peke-peke che fende dolcemente le acque bionde e limacciose dell’antico Fiume Serpente,insieme alle rive di terra rossa, sovrastate dalla maestá di barriere inestricabili di vegetazione, gli esotici uccelli che spiccano il volo al nostro passo, i villaggi che di tanto in tanto incontriamo dalle cui rive bambini e non ci salutano al passaggio si prendono cura del benessere di ognuno di voi, rendendo facile e piacevole continuare  a fornire notizie utili, consigli pratici,rispondere a domande ed inquietudini. L’osservazione panoramica fatta poco prima  dalla torre, mi rende piú semplice spiegarvi che grazie alla sua geografia ,Madre de Dios ,oltre ad essere la meno erosa e devastata, quella con maggiore estensione di aree  di riserva e pre- riserva, contiene tutti i tipi di selva. Dalla Selva de Nubes o Selva Alta della Riserva del Manu, a quella bassa di Madre de Dios e Tambopata e quella seminondata ed inondata del Basso Madre de Dios.Intanto ci avviciniamo a destinazione…

Puerto Maldonado ,10 Aprile 2017
Santi Mirabella