Desidero sollevare l’attenzione degli amici di internet su quanto è accaduto al padre di Renzi e non certo per difenderlo, ma solo per far capire che ciò che è capitato a lui può capitare a ciascuno di noi, per qualsiasi ragione giusta o sbagliata che sia.
Non so se, nel caso specifico, ci sia dietro un complotto o un banale errore di trascrizione, dico però che urge una legge che indichi inequivocabilmente le modalità di disposizione, di ascolto e di trascrizione delle intercettazioni telefoniche o ambientali che siano.
Immaginate un agente della Polizia giudiziaria, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza di Padova o di Belluno che debba sbobinare una conversazione tra due siciliani.
Immaginate che uno degli intercettati dica all’altro che lui, in certi casi, “diventa ‘ncurnutu” e l’agente trascriva che l’uomo dice all’altro interlocutore che, “in certi casi, egli induce la moglie a tradirlo. Anzi, che la obblighi!”
Credetemi, può apparire un paradosso ma non lo è affatto. Queste cose accadono molto spesso e purtroppo, in assenza di regole certe, determinano il tragico destino di tanti innocenti, ma anche la fortuna di tanti colpevoli.