Il venerdì Santo è stata un’altra giornata importante per la città forse la più importante della Settimana Santa in fin dalla mattina la città si è riempita di turisti per assistere alla processione.
Ma prima della processione è stato possibile visitare i sepolcri fino alle ore 15 quando ha avuto inizio in tutte le chiese la liturgia della Passione del Signore. 
Alle 17 la banda musicale va a rilevare, dalla chiesa di S. Leonardo, la Compagnia della Passione che parte per prima la quale porta in processione i cosiddetti misteri, ovvero i simboli che ricordano la Passione e Morte di Gesù Cristo.Alle 19 ha avuto inizio la processione degli Incappucciati che parteendo dalla chiesa Madre si spostano in processione per le vie principali della città. 
A sinistra vengono i confrati che portano; la lanterna che condusse i soldati al Getsemani, la spada con cui San Pietro tagliò l’ orecchio di uno dei soldati, il gunto che simboleggiante le mani di Ponzio Pilato, la corona di spine posta sul capo di Gesù, i flagelli con i quali venne frustato, il tamburo che scandì l’ascesa al Calvario, il velo della Veronica con cui fu asciugato il volto insanguinato del Cristo, i chiodi con i quali fu crocifisso, la scritta INRI posta sulla sommità della croce, i dadi che furono usati dai soldati romani per tirare a sorte contendendosi le vesti di Gesù, la lancia con la quale Gesù fu ferito al costato, la scala in miniatura con la quale fu deposto dalla croce. Sul lato destro vengono portati il calice da cui Gesù bevve nell’orto degli ulivi, la borsa con i trenta denari per i quali Giuda tradì il suo Maestro, le funi con cui fu legato, il mantello rosso che lo coprì nel pretorio, la colonna di marmo che ricorda il luogo dove Cristo fu flagellato, la canna che gli fu messa tra le mani, la bacinella e la brocca con cui Ponzio Pilato si lavò le mani, la croce che fu caricata sulle spalle di Gesù, il martello che servì per conficcare i chiodi, la tenaglia adoperata per toglierli, la spugna imbevuta di aceto che gli fu data per dissetarsi per umiliarlo, il sudario nel quale fu avvolto prima di essere deposto nel sepolcro. Ma il più curioso fra tutti i Misteri è certamente il gallo, narcotizzato leggermente con del vino, ma ben vivo, ornato con nastri multicolori, che ricorda il passo del vangelo quando il gallo si mise a cantare così come avveva detto Gesù a Pietro nell’ ulima cena con gli apostoli “prima che canti tu per tre volte mi rinnegherai.
I confrati incappucciati sostengono croci e bastoni, oltre al cuore di fiori allestisto da ogni confraternita, mentre salgono al Duomo. Intanto, le confraternite si dispongono fuori dal Duomo in base ad un preciso ordine delle precedenze, che nel 1941 fu discusso addirittura dal Vaticano per risolvere una controversia. La processione giunge alla chiesetta dell’Addolorata dove la dell’Addolorata è l’ultima a disporsi ed è quella che chiude il lungo corteo dopo che tutte le varie confraternite si sono intanto disposte fuori dalla Chiesa Madre secondo l’ordine stabilito.
Si tratta, probabilmente, della processione più lunga della Sicilia, poiché si snoda per oltre due chilometri e vede l’intero centro storico cittadino riempirsi di una calca di migliaia di persone, ordinatamente disposte ai lati della via Roma, come in un abbraccio che le due ali di folla stringono ai quasi tremila confrati che sfilano per ore con la visiera abbassata, attraversa tutta la città Enna alun capo all’ altro, dalla Chiesa Madre fino al cimitero quindi via Roma atraversando la balata ha percorso la Via V. Emanuele per arrivare al piazzale antistante il Cimitero storico di Enna da dove viene viene impartita la solenne benedizione. Dopo la solenne benedizione riparte in processione per ritornare, ormai a notte fonda, al duomo e la processione inizia a slonarsi per fare ritorno, ogni confraternità alle loro rispettive chiese di provenienza in processione e così termine il venedì Santo. Il sabato santo è il terzo giorno del Triduo pasquale, è un giorno di silenzio e riflessione nell’attesa di festeggiare la Resurezzione.
In tutte le chiese si è celebrata la solenne veglia di pasqua con la benedizione del fuoco, del cero e dell’acqua per i battesimi. 
La mezzanotte è stata salutata dal suono delle campane a festa che annuncia la Resurezzione di Gesù Cristo con l’inizio della veglia di Pasqua.
La domenica di Pasqua in grande stile le celebrazioni della Settimana Santa, nel pomeriggio si tiene la caratteristica cerimonia della Pace che per Enna ha anche un significato sociale che risale dal Basso Medioevo, quando le due frazioni di Enna Frundrò, cittadini ennesi ed i contadini che vi erano ghettizzati, e la parte alta della città sempre il conflitto gli uni con gli altri in occasione della Pasqua stabilirono una settimana di tregua.
Durante ” ‘a Paci” la Madonna e il Cristo Risorto vengono portati dai confrati in processione, rispettivamente da quelli di San Giuseppe e del SS. Salvatore, per convergere ai piedi della Chiesa Madre. Quando il Cristo Risorto appare all’ombra della mole del Duomo, il velo nero che sino ad allora ha ricoperto la Madre cade, i due fercoli corrono l’uno verso l’altro al suono delle campane che vengono finalmente sciolte, quindi i fercoli vengono portati dentro alla Chiesa Madre dove rimarranno per una settimana. La prossima domenica ci sarà la “Spartenza”(Separazione) che ricorda il momento in cui tutto volgeva al termine, e tutti i fedeli si separavano, appunto, facendo ritorno ognuno nella propria parte di città. 
I confrati del SS. Salvatore, S. Giuseppe e dello Spirito Santo, con le rispettive insegne oltre al simulacro rappresentante la SS. Trinità, si ritrovano in duomo, per poi avviarsi in processione verso il Castello di Lombardia, seguiti dal sacerdote che impartirà la benedizione dei campi sottostanti le mura del maniero, per avere abbondanti raccolti. Terminata la benedizione e tornati in Chiesa Madre, presso l’adiacente piazza Mazzini si tiene la caratteristica cerimonia della Spartenza (Separazione) i due simulacri, di Cristo e di sua Madre si allontanano lentamente l’uno dall’altro mentre il simulacro della SS. Trinità si volge ripetutamente in entrambe le direzioni, tornano ciascuno nella propria chiesa. E cosi arriva al terrmine il triduo pasquale a Enna. 
 

di Andrea Fornaia