Secondo la Procura il funzionario sessantenne del Tribunale Roberto Cannata, dal 2007 al 2015, si sarebbe appropriato ben 193 volte di soldi che gli sarebbero stati versati da 114 persone condannate al pagamento di multe o ammende. In questo modo avrebbe intascato qualcosa come 75 mila euro. Le date di incasso riportate nell’elenco contenuto nella richiesta di giudizio immediato – con tutti i nomi delle persone offese, al cui elenco vengono aggiunti i ministeri della Giustizia e dell’Economia – sono tutte successive al gennaio 2007. Per questo Cannata, citato a giudizio con provvedimento del Gip Luisa Maria Bruno per l’immediato, sarà processato.
I suoi legali, gli avvocati Salvatore e Luigi Spinello, hanno chiesto però il rito abbreviato, che si aprirà a partire dal prossimo 13 giugno dinanzi al Gup Vittorio La Placa. A decidere di esercitare l’azione penale a carico di Cannata, con accuse per cui è agli arresti domiciliari dal 19 gennaio scorso, è stato il sostituto procuratore Francesco Lo Gerfo, ma il provvedimento è vistato dal procuratore capo Massimo Palmeri. L’accusa di peculato è aggravata dall’aver approfittato, secondo l’accusa, “della sua qualità di funzionario apicale, della fiducia in lui riposta da tutti i colleghi e dirigenti dell’ufficio succedutisi nel corso degli anni e del fatto di essere l’unico soggetto addetto all’ufficio recupero crediti (ex campione penale)”.