L’altra faccia del diritto all’eutanasia è il dovere, a certe condizioni, di praticarla, cioè il dovere di porre fine a una vita, cioè di uccidere; così come l’altra faccia del diritto di abortire è il diritto di lasciar vivere, ma anche il dovere, a certe condizioni, di impedirlo. Pensiamo, per un attimo, che a staccare la spina di un’altra persona potremmo essere noi. Come ci sentiremmo? E come ci sentiremmo se non lo facessimo?
Vorrei che si pensasse a ciascun diritto come l’altra faccia di un dovere, a cui qualcuno deve adempiere, e che si tenesse conto sempre, pariteticamente, dell’uno e dell’altro.
L’eutanasia, l’aborto, il testamento biologico, ecc. non possono essere affrontati come una gara a braccio di ferro.
Gli aspetti etici e materiali che questi temi si portano dietro hanno bisogno di buonsenso, competenza, equilibrio, riflessione, confronto, insomma, hanno bisogno di tutto tranne che di gare. Mi auguro che il Parlamento ne tenga conto.