Vi annunzio che la navigazione sul Madre de Dios é tranquilla, solo un po’ piú lenta e scrupolosa del solito giacché ,per il basso livello delle acque, possono improvvisamente affiorare isolotti fluviali: come quelle lingue di arena chiara, piene di aironi, trampolieri ed altri variopinti volatili che hanno giá richiamato la vostra attenzione. Vi informo inoltre che il livello del fiume decresce costantemente verso il suo minimo stagionale di profonditá ( m.7-8), livello che raddoppierá e triplicherá ,nell’arco di 45 giorni dall’inizio delle piogge,causando la “cresciente” ( piena).
L’erosione delle rive é determinata proprio dalle annuali piene del fiume che sdradicano e trascinano tra i flutti intere porzioni di terra, vegetazione inclusa, rendendo cosí ogni anno un po piú larghi i fiumi amazzonici.Mentre discendiamo sulle sue sinuose curve, il Madre de Dios aumenta larghezza e volume del suo corso, offrendo un assaggio della sua maestá.Le case che osserviamo ogni tanto sulle radure presso le rive ,sono costruite con la tecnica delle palafitte per evitare contatti con il suolo e con l’acqua in epoca di piogge. L’attuale basso livello delle acque scopre peró innumerevoli lingue di spiagge ed isolotti di sabbia chiara sulle quali, oltre a stormi di aironi pescatori, sonnecchiano caimani bianchi di varie stazza ed etá ,accomunati dalla necessitá ,come qualsiasi animale a sangue freddo,di accumulare con i raggi del sole, l’energia sufficiente per muoversi.Faccio spegnere il motore ed indico al motorista di approssimarsi silenziosamente a riva per consentirvi di osservarli da vicino mentre si muovono lentamente per guadagnare l’acqua ed immergersi lesti al nostro arrivo.
Riprendiamo la navigazione scorgendo, al completare l’ampia ansa del fiume, grandi e lussureggianti isole fluviali sulle quali volteggiano enormi stormi di pappagalli, mentre garze reali, aironi,gabbiani e martinpescatori affollano le lingue di spiaggia bianca.
Ogni tanto i cormorani di fiume piombano come saette in acqua, accanto alla barca, per riemergere e riprendere il volo con un pesce nel becco. Superando le due isole,arriviamo alla confuenza di un altro corso d’acqua che affluisce nel Madre de Dios, il Gamitana, dopo di che il fiume ci apparein tutta la sua maestosa ampiezza.Vi indico da lontano il nostro punto di approdo che raggiungeremo fra 15 minuti, raccomandandovi di rimanere seduti e tranquilli durante l’ormeggio ed il trasbordo a riva: “Perdere l’equilibrio e cadere in acqua é facile ed i caimani hanno sempre fame!”- scherzo ma non troppo.
Il rombo del motore cessa di colpo insieme alla virata verso l’approdo.Le manovre sul fiume non possono mai prescindere dalle correnti e dalla loro intensitá.Il nostro esperto motorista Chino, effettua un dolcissimo approdo al molo dellla Riserva Inkaterra, ove l’intera popolazione del lodge ci accoglie con un rinfrescante, tradizionale e colorato cocktail de bienvenida nel meraviglioso mondo dell’amazzonia.L’imponente varietá di vegetazione, le infinite tonalitá di verde ed i colori, insieme ai mille suoni, versi, urli,grida e sussurri della natura iniziano subito a coinvolgere i sensi e rapire l’immaginazione, schiudendovi progressivamente nuovi scenari,inattese prospettive mentre visitate i locali del lodge ed i vostri bungalows.
Approfitto del momento in cui, rifoccillati e freschi, avete gustato il pranzo a base di pesce di fiume, manioca, banana ,frutti e selvaggina, per spiegarvi che non soltanto un piacevole soggiorno, esaltanti esperienze e funzioni didattico-dimostrative sono tra le incombenze di una guida amazzonica bensí piuttosto la salute, l’integritá psicofisica e la vita di ognuno delle persone condotte. Per tale ragione non si guidano gruppi che eccedano le 7 persone e per i medesimi motivi non é consentito durante le escursioni gesto, movimento, iniziativa, esperimento o attivitá alcuna senza esplicito permesso.Vi informo circa orario e punto di riunione della prima escursione,rammentandovi le istruzioni su vestiti e protezioni poi vi lascio, lieti e sorridenti, negli ameni ambienti del bar e sulle amache con vista al fiume delle terrazze del lodge.
Ci riuniamo nel Centro de Estudios y observacion amazonica ,ampia costruzione di architettura autoctona con struttura di bambú, tetti di shapaja (palma) intrecciata,pavimenti e pareti di chonta ( altra palma) ove chi non fosse giá fornito di calzature adeguate, puó (deve) calzare stivali di gomma. Molti esemplari di serpenti, ragni, scorpioni in bella mostra dentro immensi contenitori di vetro ,mi aiutano a farvi familiarizzare con le specie piú comuni presenti in loco. In un paio di casi, avendo partecipato alla cattura, vi racconto dettagliatamente gli episodi, le caratteristiche del rettile e particolaritá esclusive. Gli sguardi vitrei e terrorizzati di qualcuno tra voi mi inducono a segnalarvi con enfasi che nessun animale attacca o aggredisce l’uomo ,se non si ritiene letalmente minacciato. Normalmente gli animali fuggono dall’uomo, prima ancora di vederlo ne hanno giá sentito l’odore e si allontanano. Comunque seguendo pedissequamente le mie indicazioni nessuno correrá pericolo alcuno.
Entriamo adesso al “monte” (giungla), seguendo una “trocha” , cioé un sentiero aperto a colpi di “machete”,vi spiego mostrandovi quello che impugno con la mano destra,strumento imprescindibile per accedere al monte. Esiste una immensa varietá di specie animali in questa foresta, ma gli animali tendono a fuggire, sicché piú silenziosi procederete sui miei passi, maggiori saranno le posibilitá d’imbattervi in qualche esemplare. Camminate solo sulle orme tracciate dalla guida, non toccate, sfiorate, raccogliete o avvicinatevi a nessun tipo di pianta ,fiore, infiorescenza,frutto, bacca, liana o radice. La selva é piena di sorprese e non tutte sono gradevoli.Gli animali poi sono maestri di mimetismo e camouflage. Vi consiglio di affinare l’udito ed allenare la vista, cercare di esplorare con l’olfatto gli infiniti odori e messaggi del mondo circostante, mentre ci avviamo verso l’inizio della trocha B. Come giá potete apprezzare dall’esterno, la trocha , apre un sentiero in un’ autentica muraglia di vegetazione. La foresta pluviale amazzonica e´costituita dai c.d. “piani ecologici sovrapposti”, in altri termini, dal sottosuolo fino ai 50 -60 metri degli alberi di alto fusto, esistono, ad ogni metro circa, svariati “piani ecologici”, con le rispettive specie di piante ,arbusti, liane, alberi, vermi, insetti, volatili , anfibi, felini, mammiferi e predatori che si sovrappongono ed interagiscono creando un intreccio infinito.
Percorse poche decine di metri del sentiero é gia´evidente l’assenza dei raggi del sole trasformati in brillante luminositá verde. Sostiamo ai piedi di un gigantesco Renaco ( ficus trigona) o Matapalo, le cui radici sono un paio di volte piú alte di noi, ove vi spiego che quello che vediamo sotto forma di maestoso e meraviglioso albero, inizió l’ inarrestabile ascesa, come liana strangolatrice ,che avvvinghiandosi a palme ed altre vittime,le asfissiano privandole di alimentazione e sussistenza.
Colpisco poi con decisione, due o tre volte, il centro di una delle immense radici del renaco, con l’impugnatura lignea del machete ,producendo un rimbombo grave e possente che vibra nell’aria densa: ”É un modo, a volte l’unico ,per segnalare la propria presenza nel raggio di vari chilometri! Cosí m’insegnarono gli amici indios Iquitos molti anni fa.”
Benché sembri paradossale l’immensa, maestosa, inestricabile e gigantesca vegetazione amazzonica non sorge su un suolo fertile ed abbondante ma su un sottile strato di terra di pochi metri, poggiato su roccia e ricoperto da metri di “humus”, frutto della putrefazione vegetale ed animale. Per tale ragioni gli alberi diffondono le proprie radici in senso orizzontale per estendere l’area di appoggio e di nutrimento.Questo vecchio Renaco per esempio ha radici lunghe molti chilometri.
Voglio peró mostrarvi subito un albero straordinario,della famiglia delle palme, eccola: é la Cashapona (Socratea Exorrhiza), The Walking Tree, l’unico albero che cammina.
Nella giungla le infinite specie vegetali sono in continua competizione per vivere o sopravvivere,cercando con ogni mezzo di conquistare una frazione di raggio solare o un “claro”, zona esposta al sole in seguito al crollo di grandi alberi che trascinano nella caduta tutto l’intreccio del bosco.Sicché la Cashapona ,palma che raggiunge rapidamente i 25 metri di altezza,dotata di radici aeree che ne mantengono il tronco distaccato dal terreno, guida la crescita delle radici in funzione delle sue esigenze di locomozione in cerca di un “posto al sole”.
Rio Madre de Dios ,25 Aprile
di Santi Mirabella