Lo scorso 10 maggio il Senato ha approvato il testo del Disegno di Legge in tema di lavoro autonomo non imprenditoriale ed agile, manifestando, finalmente, la volontà di costruire un sistema di tutele e diritti anche per il mondo dei professionisti autonomi e freelance.
Un fatto certamente importante se si pensa, ad esempio, che è stata resa permanente l’indennità di disoccupazione (Dis-Coll) per i collaboratori coordinati continuativi, iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps; che è stato introdotto per la prima volta, l’assegno di disoccupazione ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio.

Si procede, quindi, verso il riconoscimento dell’universalità dei diritti dei lavoratori?

Certamente la nuova legge si colloca in un contesto di riorganizzazione generale del mercato del lavoro; riorganizzazione che pare essere indirizzata alla definizione di un assetto costituito da due sole tipologie contrattuali principali: lavoro subordinato e lavoro autonomo, eliminando, pian piano, tutto ciò che c’è di “atipico”.
Se da un lato, infatti, si è assistito all’introduzione di meccanismi che rendono più “appetibile” la stipula di contratti di lavoro subordinato (si pensi al c.d. contratto a tutele crescenti, agli incentivi all’assunzione, ecc.), dall’altro, sono state eliminate forme contrattuali che si collocavano in quella zona grigia, ibrida, a metà strada tra lavoro autonomo e subordinato, il cui emblema era rappresentato dal contratto a progetto, spesso utilizzato abusivamente per mascherare situazioni di effettiva subordinazione.
Quindi, per tentare di dare una risposta alla precedente domanda:  la legge approvata fornisce una buona soluzione alla riduzione delle distanze fra lavoratori con tipologie contrattuali differenti, ma forti rimangono le criticità da affrontare per rendere “stabile” il sistema delle tutele in ogni forma di lavoro.
Per tale ragione la CGIL ha proposto l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che abbia come focus il lavoro autonomo e, soprattutto, la riscrittura dello Statuto dei Lavoratori per far sì che siano riconosciuti in capo a tutte le lavoratrici ed i lavoratori diritti basilari, indipendentemente dalla tipologia e dalla natura del rapporto di lavoro.

Floriana Solaro