“In merito al progetto dell’Amministrazione comunale di esternalizzazione delle cosiddette “strisce blu” riceviamo con rammarico la notizia del ritiro della delibera dall’ultimo Consiglio Comunale. Ancora una volta la politica decide di non decidere non considerando le urgenze di un comparto, quello del commercio cittadino, ormai agonizzante”. Con queste parole Sebastiano Buscemi, portavoce delle imprese CNA del Commercio, valuta quanto accaduto alcuni giorni fa a Sala D’Euno. “Un provvedimento, a nostro avviso, necessario e non più rinviabile quello del riordino della viabilità in cui una gestione “efficiente” delle strisce blu e l’utilizzo di navette gratuite non possono che essere il primo passo da compiere”.
Per Buscemi, la gestione privata sarebbe “la soluzione migliore per dare una svolta decisa e rapida alla gestione dei parcheggi e della viabilità cittadina, anche perché, in tanti anni, la gestione comunale non si è mai neanche lontanamente avvicinata ai livelli di efficienza delle altre realtà cittadine a noi vicine, dove l’esperienza dell’esternalizzazione è assolutamente virtuosa. Quindi prendiamo atto che Enna debba restare l’unico capoluogo d’Italia senza una Zona a Traffico Limitato e senza delle Strisce blu “funzionanti”, ma non ci rassegniamo a questo stato di cose che ci danneggia pesantemente”.
La dichiarazione di Buscemi, si chiude con un sollecito: “Chiediamo all’Amministrazione e al Consiglio Comunale che, una volta accantonato questo progetto, se ne presenti subito un altro che possa portare ad una risoluzione definitiva del problema traffico e parcheggi. I commercianti non possono più aspettare i tempi infiniti della politica. Quindi pretendiamo una seria presa di coscienza da parte di tutta la politica ennese sulle difficoltà che oggi vive il settore commercio, già terribilmente provato dalla crisi economica. Un settore che paga sulla propria pelle le strade chiuse, un servizio di nettezza urbana inefficiente, una viabilità caotica e senza regole, l’assenza di un calendario degli eventi, una scarsa considerazione del turismo”.