Salvatore Seminara, ritenuto il capo provinciale di Cosa Nostra ennese, è stato rinviato a giudizio a Catania per duplice omicidio e associazione mafiosa. Il sessantanovenne imprenditore agricolo sarà processato dalla Corte d’Assise di Catania. Per l’accusa sarebbe il boss di un’area territoriale molto ampia, dalla zona sud-est della provincia di Enna fino a mezza provincia di Catania.
Per i carabinieri del Ros, in pratica, all’interno di Cosa Nostra Seminara aveva fatto “carriera”, da capo di Enna, capace di porsi in maniera autorevole con boss appartenenti a famiglie storiche, come i Santapaola. L’inchiesta, coordinata dai Pm della Dda di Catania Agata Santonocito e Antonino Fanara, gli contesta anche di esser stato il mandante del delitto del giorno di Pasqua del 2015 a Raddusa (Catania), un’imboscata in aperta campagna, in cui furono uccisi due raddusani, Salvatore Cutrona e Giovanni Turrisi. Il primo, per gli inquirenti, in passato sarebbe stato vicinissimo a Seminara. E lo avrebbero ammazzato per il progetto di riorganizzazione del potere mafioso nel suo paese.