Avrebbe inventato, importandolo a Enna, il “black friday della prostituzione”: sconti a tutti i clienti che sarebbero arrivati a incontrare sua moglie prima di mezzanotte, l’ultimo venerdì di novembre. Lei doveva pensare solo a questo, a ricevere le chiamate, illustrare prezzi e prestazioni e ricevere i clienti. E al resto, dalla logistica alla protezione, pensava a tutto lui. Ma la squadra mobile di Enna li ha scoperti. E adesso per George Marin, romeno di 35 anni, la Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, con la formula del rito immediato, per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Un giudizio che tuttavia potrebbe saltare, perché il difensore di Marin, il penalista di Catania Vincenzo Iofrida, ha chiesto un rito alternativo, ovvero il patteggiamento, e ha già ottenuto il nulla osta della Procura. Si va dal Gup il 22 giugno.
I fatti risalgono all’ultimo venerdì di novembre. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il trentacinquenne si sarebbe dato da fare per cercare una casa in affitto, nel centro storico di Enna, e avrebbe fatto da “protettore”, verificando comportamenti e pagamenti, pronto a intervenire in caso di necessità e concordando le tariffe, ivi compresa la singolare iniziativa del “black friday”. Da fine novembre in poi i due si trasferirono altrove. Ma tutto è stato documentato dalla squadra mobile di Enna, diretta dal vicequestore Gabriele Presti.