Sul caso Riina, sollevato dalla recente sentenza della Cassazione continuo a pensarla come l’immenso Georg W. Hegel: il diritto del criminale a quel tanto di “umanitarismo” che gli va comunque garantito in quanto e perché nonostante tutto egli è e rimane sempre un essere umano. E’ suo il diritto ad essere punito fino in fondo in base alla legge.
Soltanto così – punendolo con la maggiore severità consigliata dal suo caso – lo si tratta davvero come un uomo e non come un deficiente (irresponsabile) ovvero come un animale.
Per questo potrebbe ben dirsi che “la pena è taglione”.

Professore Giuseppe Carlo Marino

(tratto da Facebook)