Si è tenuto ieri presso l’ANCE di Enna un focus formativo sul nuovo Codice degli appalti organizzato dal Presidente dei Giovani costruttori Dario Talio.

Relatore principale l’avvocato Bruno Urbani – Dirigente dell’area legislazione opere pubbliche che ha evidenziato due elementi in forte contrasto che esprimono una volontà del legislatore di generare una selezione delle imprese spingendo verso una forte specializzazione e verso l’aggregazione.

Il Codice infatti da un lato apre a forti elementi di innovazione dall’altro genera meccanismi che sono stati oggetto di molte critiche per l’opacità delle procedure e per il mal celato disegno di azzerare il tessuto di piccole e medio imprese di costruzioni.
Talio si è soffermato sulla portata innovatrice: “Per comprendere a pieno gli aspetti tecnici e normativi occorre comprendere il quadro che il codice sottende. Si tratta della volontà di spingere il settore e con esso le imprese ad adottare tecniche sempre più innovative di gestione dell’impresa e dei processi amministrativi e progettuali. Una volta compreso e assorbito quanto contesto anche la norme assume una maggior logicità. Certo non mancano le discrasie, le incongruenze e gli errori, ma come sempre il nostro compito come imprese e come portatori di interessi e quello di comprendere ed applicare”.
Pirrone: “La scelta del governo di puntare sull’offerta economicamente più vantaggiosa per i lavori sopra i 2 milioni e per le procedure negoziate di qualunque importo, porta con se un rischio di inquinare i procedimenti con elementi discrezionali e di opacità del procedimento che possono turbare il mercato, favorendo appetiti e corruttele che invece avrebbe dovuto contribuire a contrastare. Auspichiamo che col tempo si comprendano le nostre rimostranze e si possa mettere mano di nuovo in Parlamento alla legge eliminando le storture che porta con se questo nuovo codice”.