Secondo la Dda di Caltanissetta, sarebbero coinvolti in una sorta di racket delle pompe funebri a Valguarnera. Sono accusati di aver minacciato, tra luglio e agosto del 2013, il titolare di un’agenzia di servizi funerari per costringerlo a tollerare la loro attività abusiva, facendogli credere di avere agganci nel mondo del crimine organizzato. Per questo sono stati rinviati a giudizio, dinanzi al Tribunale collegiale di Enna, i valguarneresi Gaetano Filippo Bonanno e Giovanni Milinziano, rispettivamente di 42 e 49 anni, difesi entrambi dall’avvocato Cristofero Alessi. I due sono accusati di illecita concorrenza attraverso minacce, con l’aggravante di aver agito avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà determinati da Cosa Nostra.
L’inchiesta è stata coordinata dal Pm della Dda di Caltanissetta Roberto Condorelli. Avrebbero lasciato intendere di aver dietro di loro dei mafiosi; al fine, per l’accusa, di operare indisturbati nel settore delle pompe funebri, tenendo a bada a suon di minacce la concorrenza. Ma lui li ha denunciati e si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Antonio Impellizzeri. L’avvocato Alessi ha prodotto in aula una serie di documenti e certificati, per dimostrare che l’attività della persona offesa non avrebbe subito alcun danno. Ma tutto dovrà essere approfondito in aula. Intanto i giudici hanno rinviato al 20 luglio.