In questi giorni abbiamo assistito da spettatori al dramma del fuoco. Soprattutto Enna e Messina gravemente interessate dagli effetti degli incendi boschivi. Le immagini eloquenti dei boschi bruciati e del fumo hanno raccontato anche ai più lontani che al ritorno avrebbero visto una terra sventrata dal fuoco. Un reato contro il patrimonio boschivo anche di struttura economica, non solamente una perversione del singolo, di cui gli effetti sono ancora più complessi di quanto il nostro olfatto ci possa raccontare.
Gli effetti degli incendi comportano effetti sul clima e quindi sul futuro, ce lo ha spiegato Nicola Sacco, Presidente dell’Associazione Meteo Palermo Onlus (www.meteopalermo.com) che da anni si occupa di meteorologia palermitana e siciliana da oltre 10 anni installa stazioni (circa 20).
Gli incendi oltre al danno ecologico e culturale producono effetti sul clima? 
Più che produrre effetti sul clima ingigantiscono gli effetti negativi di alcuni normali eventi meteorologici, almeno parlando della Sicilia.
In che modo?
Tutto il verde andato in fumo, ad esempio, modifica profondamente il territorio ed aumenta esponenzialmente il rischio idrogeologico di vaste aree delle nostra regione anche in presenza di precipitazioni non sempre eccezionali. Questo avviene perché la capacità dei terreni di drenare le acque diminuisce, quando non crolla del tutto, in assenza di vegetazione. Non solo, le zone a rischio desertificazione vengono così aiutate nel loro avanzamento. Più zone desertificate significa avere più zone con estremi termometrici, sia verso l’alto che verso il basso.
Anche effetti globali?
Oltre alle implicazioni locali certamente si può affermare che tante “piccole” aree deforestate unite le une alle altre non sono certo una buona notizia per il nostro pianeta.
Negli ultimi anni ci sono stati aumenti o diminuzioni?
Gli incendi per autocombustione sono rarissimi, quindi quando parliamo di numero di incendi non possiamo che parlare di quanto l’uomo abbia accentuato questa pratica criminale. Nella nostra regione di anno in anno tendono ad aumentare, sono attacchi ben organizzati purtroppo e spesso le autorità vengono prese alla sprovvista anche per un evidente sottodimensionamento degli strumenti a disposizione per contrastare questa piaga.
 

Valentina Rizzo