La “tavola”, e quindi il cibo come strumento di inclusione ed integrazione sociale. E’ è stato questo il messaggio principale che si è voluto dare con il progetto Cu.Ci.Tura, (Cucina cultura) promosso dall’associazione regionale di volontariato Ong Luciano Lama come capofila insieme all’associazione Civitas con il contributo economico della Chiesa Valdese attraverso l’otto per mille, e che ha visto coinvolti fianco a fianco una trentina di soggetti tra locali e stranieri in particolare minori del centro di accoglienza per minori non accompagnati Ippocrate di Pergusa, in varie attività sia didattiche con l’apprendimento della lingua italiana e laboratoriali di cucina. Giovedì scorso nella splendida location del Caffè letterario Al Kenisa in via Roma a Enna alla presenza dei partecipanti e organizzatori ma anche tanti curiosi, la cerimonia conclusiva del progetto iniziato nello scorso novembre, con la presentazione del ricettario Fusion nato dal laboratorio di cucina e che vede esperienze sia italiane che straniere di paesi come Costa D’Avorio, Mali, Romania, Marocco, Nigeria, Guinea, Bangladesh, Burkina Faso. Quindi una importante esperienza di carattere sociale ma che non è detto che non possa anche trasformarsi in una opportunità di lavoro. Infatti non poca curiosità ed interesse sta suscitando negli ambienti locali l’avvio di questo progetto legato all’arte culinaria che mette insieme diverse culture. Tante le amicizie nate da ragazzi di diverse nazionalità e che sicuramente continuerà anche fuori dal progetto come è stato confermato da alcuni di loro negli interventi alla cerimonia. “E’ stata una bella esperienza ma soprattutto un importante segnale di integrazione che parte dalla nostra comunità verso tutta la nostra regione – ha commentato Michele Sabatino per l’Associazione Civtas – anche la stessa location che abbiamo scelto non è casuale perché è sito che nella sua millenaria storia è stato luogo di incontro di diverse religioni e culture. La comunità ennese malgrado sia una comunità di montagna ha sempre dimostrato nella sua storia e tradizione di avere una cultura dell’accoglienza verso lo straniero. Ed anche con questo progetto è stato dimostrato”. “Da sempre si è detto che attorno ad una tavola imbandita sono stati risolti importanti problemi – ha aggiunto scherzando il presidente della Luciano Lama Pino Castellano – ma la verità è che attraverso questo progetto di cucina abbiamo creato un importante strumento di incontro tra diverse culture e religioni. E riteniamo che in un momento particolare come quello che stiamo vivendo dove si cerca di fare passare lo straniero come quasi un pericolo per le nostre comunità, esperienze come queste invece sono importanti segnali di integrazione”.    Per contattare l’associazione Luciano Lama ed avere notizie sulle sue attività si può telefonare allo 0935/533211 – 336400471. Ulteriori informazioni sul sito internet www.associazionelucianolama.it.