Mediterranea newsletter UDI Catania 20 agosto 2017 

Grazie ad un progetto gestito da una associazione greca di donne di varie nazionalità, nel centro di Atene è stata aperta una biblioteca a disposizione dei rifugiati, negli stessi locali in cui donne e bambini provenienti da Siria e Afghanistan sono ospitati in cinque appartamenti. 
La descrizione dell’esperienza greca è riportata in varia articoli AFP. 
Dai romanzi di Agatha Christie alle “Mille e Una Notte”, si moltiplicano le occasioni per offrire la possibilità di leggere alle migliaia di rifugiati, soprattutto giovani, bloccati in Grecia. 
In una biblioteca ambulante che gira in tutta la provincia di Atene si contano mille libri in francese, inglese, arabo, curdo, farsi: sono stati raccolti da ong in Belgio, Gran Bretagna, Libano o acquistati con donazioni via internet. Il mezzo mobile della biblioteca fa il giro ogni settimana nelle periferie che ospitano i campi dei rifugiati per “rendere la cultura accessibile a tutti”. 
Le volontarie che si occupano della biblioteca ambulante raccontano che sono molto richiesti i romanzi di Agatha Christie, “il mistero e il romanticismo dei suoi racconti piace molto agli arabofoni”. 
Nel centro di Atene si è installata una vera e propria biblioteca, un centro per la lettura che raccoglie oggi la più grande collezione di libri in farsi presente nella capitale, con 150 libri provenienti direttamente dall’Afghanistan. I lettori sono decine tra i migranti del grande esodo del 2015 bloccati in Grecia dalla chiusura delle frontiere europee, in attesa di asilo, di ricollocazione o di ricongiungimento con le famiglie negli altri paesi europei. 
Ragazzi e ragazze molto giovani trovano qui, nella loro lingua, testi greci classici e contemporanei (anche l’Odissea) e si accostano con interesse alla visione greca della religione e del romanticismo. Sono molto apprezzati i racconti dei fratelli Grimm, ma i racconti delle “Mille e Una Notte” restano in assoluto i più richiesti: “ne sono arrivate molte copie nuovissime in farsi nel mese di giugno, oggi sono già molto consumate!” 
“L’obiettivo iniziale era di permettere ai rifugiati di trovare un motivo di evasione nella lettura, oggi cerchiamo di insegnare ai bambini che sono ancora qui il valore della condivisione e dello scambio tra culture diverse, per l’integrazione di questi nuovi arrivati”. 
Oltre ai romanzi e ai racconti sono molto richiesti i dizionari. Molti lettori fotocopiano la versione cartacea, vogliono averne una copia da portare con sé. Ci sono dizionari illustrati e corsi di arabo e francese. Sono molte le stesse rifugiate di origine afghana che da volontarie insegnano il francese alle bambine. Le bambine declinano l’alfabeto, “vogliono impararlo prima di arrivare a Parigi, dal padre che le aspetta”. 
Tutte queste iniziative, che cercano di colmare il vuoto lasciato dalle ormai pochissime biblioteche aperte, sono alcuni tra i progetti di solidarietà più significativi messi in campo dal volontariato per rispondere alla crisi economica e all’impatto dell’arrivo dei migranti. 
Nella stessa piazza di Atene la biblioteca ambulante sta spesso insieme a un camion che distribuisce alimentari e a un rimorchio su cui sono messe a disposizione lavatrici per chi non se le può permettere. 
Mediterranea
a cura carlapecis@tiscali.it
20 agosto2017