Questa mattina aprendo il mio profilo facebook ho letto un articolo pubblicato dalla redazione “RomaToday” che racconta la storia di Alice, una ragazza che ha trovato lavoro. Nulla di speciale fin qui, direte a parte che in questo periodo storico è molto difficile trovare un lavoro. Il fatto straordinario è che Alice è una persona disabile.
Alice è una ragazza di 23 anni di Roma che, come viene spiegato nell’articolo, ha partecipato a un percorso formativo retribuito presso la direzione Generale della banca francese. 
Il presidente dell’AIPD di Roma, uno dei maggiori portali di ricerca di lavoro per disabili, Catiello Vitiello, dopo aver appreso la notizia ha dichiarato: “Questo inseriment o lavorativo ci riempie di grande soddisfazione”.
Proprio presso l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), Alice aveva iniziato il suo percorso di formazione lavorativa.
Continua ancora a spiegare Vitiello: “L’inserimento di Alice oltre ha rappresentare un suo traguardo personale, è anche un successo per tutta la nostra Associazione, in quanto si tratta di uno dei primi, se non il primo, inserimento in Italia di una persona con sindrome di Down in un contesto lavorativo che richiede mansioni base molto complesse”.
Questa storia l’ho voluta divulgare perchè è una storia positiva d’integrazione,  desiderei leggere più storie di questo genere perchè come ha detto in altre occasioni la mentalità nei confronti delle persone con disabiltà sta cambiando. 
Il disabile non più visto come soggetto passivo che ha bisogno di assistenza già con la legge 104 nel 1992 cambia il modo di vedere la persona disabile non è più un soggetto passivo meritevole solo di assistenza. Il disabile viene integrato nella scuola inizia a stare a contatto con il mondo esterno ai propri familiari, e in fine il lavoro, la grande sfida dove forse si incomincia a intravedere uno spiraglio come l’inserimento di Alice in banca. In questi ultime anni ne ho conosciute molte altre storie d’integrazione lavorativa soppratutto il soggetti affetti dalla sindrome di down sempre grazie all’AIPD. L’AIPD qualche anno fa ha anche collaborato con la produzione di rai 3 nella realizzazione di un il document-fiction prodotto e trasmesso da rai 3 “Hotel a 6 stelle”. 
Il programma raccontava la storia di 6 ragazzi con la Trisomia 21 che venivano inseriti presso un resort a cinque stelle a Villasimius, una delle più suggestive località turistiche della Sardegna. Lì i ragazzi venivano inseriti in una esperienza lavorativa. Ogni ragazzo o ragazza affiancati da un tutor, è stato impegnati nei diversi servizi: Centro benessere, cucina, riordino camere, ristorante, oppure c’era chi veniva impegnato come facchino, o come barman uno di loro svolgeva l’attività di bagnino. 
Ci sono tante storie vissute che vale la pena ascoltare e leggere.
 

di Andrea Fornaia