di Angelo La Barbera* 
Nella nostra cultura, caratterizzata da individualismo, si osserva con incertezza il perdono. Di solito perdonare può essere associato a non farsi rispettare, subire, o darla vinta, oppure si può correre il rischio di venire etichettati di “buonismo” e venire messi da parte.
Eppure negli ultimi anni numerose ricerche forniscono evidenze empiriche sul fatto che perdonare può costituire un’importante fonte di benessere psicofisico nella persona e una risposta efficace allo stress relazionale a cui spesso si deve far fronte.
Il perdono è l’abbandono di ogni sentimento di risentimento o di rancore nei confronti di un’altra persona, o verso se stessi, rinunciando contemporaneamente a ogni forma di rivalsa, di vendetta o autolesionismo.
Tuttavia perdonare non è semplice: non è una cosa che avviene istantaneamente, ma coinvolge diverse risorse quali la volontà, l’intelligenza, il cuore…. Perdonare può proteggere dalla rabbia e dalle emozioni negative connesse alla percezione di aver subito un torto ma soprattutto il perdono di sé è uno strumento efficace per combattere l’autocritica implicabile che tortura moltissime persone, favorendo fragilità emotive, atti di autolesionismo e dipendenze.
Molte persone intraprendono un percorso di supporto psicologico per delle crisi emotive legate a ferite, a torti ricevuti  da parte di persone significative. In questi casi lavorare sul perdono può aiutare a elaborare il rancore ed emozioni negative come la rabbia e l’ira che sottraggono tante energie che si potrebbero impiegare in modo migliore, in quanto il perdono rende capaci di amare, di crescere, e di  curare lo spirito e il corpo.
Il perdono è un processo complesso che coinvolge in modo particolare la sfera delle emozioni. Come ricorda Worthington (2006), il perdono emozionale implica una coerenza tra le emozioni, le motivazioni e le scelte, è un cambiamento profondo che non si può raggiungere solo con una decisione volontaria.
Alcune emozioni sembrano facilitare il processo del perdono ponendo le basi su cui si possono poi sementare l’empatia, la simpatia, la compassione e l’amore. Queste emozioni facilitanti comprendono l’umiltà, la contrizione, la gratitudine e la speranza.
Worthington nel 2001 definisce il perdono come la sostituzione di emozioni come la rabbia e la paura, derivanti dalla percezione di un’offesa, o del rancore, conseguente ad una lunga riflessione sul torto subito, rimpiazzando i sentimenti negativi con emozioni positive contrapposte come l’amore disinteressato, l’empatia, la compassione. Se queste emozioni positive sono sufficientemente intense e durevoli contaminano le emozioni negative e si sostituiscono a queste, rendendo possibile l’esperienza del perdono.
Il rancore può portare a una reazione di stress, portando con se sé degli stati emotivi disadattivi, ma grazie a un percorso di supporto psicologico esse possono essere trasformati attraverso la sostituzione di tali emozioni con altre più adattive(Greenberg & Paivio, 1997). Con l’aiuto di uno psicologo si può superare la crisi emotiva dettata dal rancore, e come ricorda Worhington , utilizzando la strategia del perdono la persona che soffre può riabilitare le risorse emotive utili per ristrutturare e gestire le emozioni negative reiterate dalla ruminazione. Ricordando che il perdono potrebbe essere uno strumento psicologico di eccezionale efficacia perché, se usato correttamente, disintossica corpo, mente e spirito, permettendo di riconquistare fiducia in se stessi.
Il supporto psicologico può essere utile per tutte le persone che vogliono affrontare il tema del perdono per se stessi o per gli altri, apprendendo veri e propri strumenti di crescita, riequilibrio e autoguarigione. Imparando a liberarti del dolore, dell’odio e del rancore trasformandoli in amore; ritrovando il proprio percorso di miglioramento del proprio sè, nel qui ed ora, ricostruendo una nuova narrazione della propria vita agendo sul futuro permettendo di provare e vivere nuove esperienze.

* Psicologo

Bibliografia:
Greenberg, L.S. & Paivio, S.C.,(1997). Working with emotions in psychotherapy. New York: Guilford Press.
Worthington,E.L., Jr. (2001). Unforgiveness, forgiveness, religion, and health. In: Plante, T.G. and Sherman, A.(Eds.), faith and Health: Psychological Perspective (pp. 107-138). New York: Guilford.
Worthington,E.L., Jr. (2001). Forgiveness and rconciliation. Theory and Application. New York: Routledge.