LEONFORTE. Sono giorni di passione per le famiglie di 44 dipendenti della Residenza sanitaria assistenziale Villa Maria, la struttura residenziale di contrada Bafurdo per persone non autosufficienti, anziane o affette da Alzheimer. L’amministratore ha infatti comunicato all’Ufficio provinciale del lavoro l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo. S’inizierà a giorni con il licenziamento di tre operatori socio-sanitari (Oss) e due infermieri. E la situazione è ancora in evoluzione, per via del calo degli indici di occupazione della struttura registrato nell’ultimo periodo. La struttura, va ricordato, rappresenta un fiore all’occhiello, perché contiene due moduli, uno – tra i pochi in Sicilia – per malati affetti da Alzheimer con venti posti letto, e un altro da diciotto posti per anziani e adulti non autosufficienti.
L’ammissione dei pazienti al programma di assistenza nella Rsa può avvenire esclusivamente mediante valutazione effettuata dall’Unità Valutativa Multidimensionale, di norma del distretto di residenza dell’assistito. I servizi offerti dalla Rsa sono totalmente gratuiti per i propri pazienti, essendo la struttura convenzionata con il sistema sanitario regionale. “Il nostro modulo assistenziale per persone affette da Alzheimer o altre demenze, nonostante il fabbisogno e i dati epidemiologici dimostrino un sempre crescente numero di soggetti affetti da queste patologie, incredibilmente registra un notevole calo degli indici di occupazione – affermano i dipendenti -. Il rischio di vedere un gran numero di malati di Alzheimer e altre demenze senili seguiti presso strutture non idonee alla loro assistenza è altissimo e impensabile. Così come sarebbe gravissimo, in un momento di crisi, come quello che sta attraversando il nostro Paese, pensare di mandare a casa 40 famiglie di lavoratori”.
I dipendenti hanno scritto al sindaco Carmelo Barbera, che contattato telefonicamente ha fatto sapere di aver già incontrato i dipendenti e di aver chiesto un incontro con la proprietà “Sto valutando – sottolinea – quali iniziative l’amministrazione può portare avanti”.
Del caso si è occupato anche Giuseppe Adamo, sindacalista della Uil Fp, che si dice “fortemente preoccupato”. “Questa struttura ha professionalità in grado di dare una risposta a un territorio in cui le demenze senili e l’Alzheimer sono in forte crescita – afferma Adamo -. Ma i posti letto non sono mai occupati tutti e questo ci preoccupa. Ci chiediamo perché ciò accada. Chiederemo all’Asp di avviare un confronto. È giusto che i vertici dell’azienda facciano chiarezza, perché non capiamo come sia possibile che in tante case di riposo arrivino continuamente anziani affetti da Alzheimer, anche se si tratta spesso di strutture che non sono adeguatamente accreditate per la gestione di un paziente affetto da demenza. Vogliamo che su Villa Maria vengano accesi finalmente i riflettori, in maniera adeguata e in tempi brevi, altrimenti la proprietà sarà costretta ad andare avanti  nei licenziamenti. E in un territorio come il nostro, che non è l’El Dorado ma è anzi fortemente depresso, la perdita di ulteriori posti di lavoro non è tollerabile”.