Giuseppe Mistretta ha dato alla stampa l’antologia poetica dal titolo “Lettura dell’invisibile mito”, edita nel 2018 da Armando Siciliano Editore di Messina, comprendente 50 liriche, tra le quali: “Il Mare di luglio”, ove la Sicilia è “magnifica terra antica sotto i raggi del sole”; ”Testamento d’un marinaio”, nella quale “un viaggio lungo una vita è per tutti, irto di pericoli e per certo solitario”; “La Rupe di Cerere”, “antica rupe è certo sempre un tempio, ove bellezza completa si può sempre adorare. Verde ne’ campi, azzurro il cielo, sua vista è idillio”; “La Città di Enna”, “preziosa come legno di cui Imperial mobilio per me che portai forte il tuo ricordo anche nell’esilio”.
Giuseppe Mistretta, autore e pittore ennese, libero professionista nel campo della bio-architettura e dell’agronomia, perito agrario particolarmente sensibile a tematiche di natura ambientali, sociali, culturali e storiche, ha già pubblicate le sillogi poetiche “Le Rime” (Enna 2017), “Chiese Vulcani e Miti di Sicilia” (Enna 2017), tragedie ed operette liriche e nella prossima primavera pubblicherà il romanzo “Cetaria, la tonnara dei pirati”.
Venerdì 27 ottobre appena trascorso questa ultima antologia è stata presentata al Circolo degli Operai di Leonforte presieduto da Enzo Perrica ed ha avuto la presenza di Lucia Micciché, coordinatrice della biblioteca di Pietraperzia, come illustratrice, del flautista Gaetano Crimì e della pianista Teresa Rapisardi che hanno suonato come ouverture della serata “Andante in Do maggiore KV 315” di Wolfgang Amadeus Mozart, di Silvana di Dio al pianoforte (moglie dell’autore) che ha accompagnato la lettura di alcune poesie.
Per Lucia Micciché, secondo cui la poesia è la luce dell’anima e la voce del cuore, Giuseppe Mistretta, con il suo verseggiare elegante ed epico, con le sue poesie che si sono ispirate ai luoghi reali della nostra Sicilia ”ci fa rivivere un passato autentico che si specchia ai giorni d’oggi, ci conduce nei luoghi della bellezza che diventano punto d’incontro tra gli uomini e le divinità”.
Per il giornalista e scrittore aidonese Filippo Minacapilli, autore della prefazione, attraverso i versi dell’autore “vediamo le forme di una Sicilia che spesso, agli occhi distratti di chi vi abita o di chi la visita, sfuggono facilmente. La lettura dei canti di Giuseppe Mistretta ci porta in un mondo di immaginario fantastico, eppure reale, ci trascina a ritroso nei secoli oramai lontani, e ce li fa vivere come fossero presenti, qui e ora. Un lavoro di fine ricamo che solo mani sapienti ed esperte possono comporre con tale gradevolezza”.
Per il poeta di Imperia Maurizio Donte, autore della post fazione, “mille contraddizioni si respirano e balenano tra i versi del poeta: la luce disegna ombre nette, sotto il sole che ci descrive e il mare avvolge l’isola intera come in un abbraccio d’affetto. Si tocca con mano, si sente, si vede l’amore profondo per la terra natia del poeta, il sentimento che lo lega nello spirito e nel corpo alla sua patria”.
Per Giuseppe Mistretta, secondo cui la poesia riflette la parte spirituale dell’uomo, questa sua antologia è il suo libro prediletto, è il frutto di un viaggio nella Sicilia durato tre anni durante cui ha visto posti e luoghi meravigliosi rievocati in liriche dalla scrittura piuttosto ricercata anche se semplice.
A conclusione della magnifica serata all’insegna della poesia e della bella musica, le pianiste Teresa Rapisardi e Silvana Di Dio a quattro mani hanno suonato la Danza Ungherese di Johannes Brahms.
Giuseppe Sammartino