LEONFORTE. “Se qualcuno pensa di intimidirmi con le croci sull’auto ha sbagliato indirizzo. Vi conviene continuare a stare nel fango”. È stato proprio lui, Serafino Cocuzza, funzionario del Comune di Leonforte, a rendere noto attraverso Facebook l’episodio, a metà tra l’atto vandalico e l’intimidazione, che lo ha visto come vittima. Qualcuno ha tracciato delle croci con un chiodo o una chiave nella fiancata della sua vettura. Un gesto che ha trovato l’immediata condanna dei vertici del Comune, e al funzionario sono piovute attestazioni di stima e solidarietà da ogni dove, attraverso il social network. “Esprimo massima solidarietà all’amico Serafino. Il vile gesto non va solo condannato, ma perseguito. Azioni del genere, atti da ascrivere a vigliacchi non possono rimanere impuniti”, ha scritto il sindaco Carmelo Barbera.

Il primo commento, domenica sera, è stato del vicesindaco Nino Ginardi, che sempre su Facebook ha scritto una lunga riflessione. “Carissimo, da amico e da rappresentante delle Istituzioni, non posso che condannare fermamente questo gesto vile – ha scritto, rivolgendosi a Cocuzza -. La tua preziosa opera di servizio alla comunità, in supporto al nuovo corso che questa amministrazione vuole dare, sui binari delle regole e della legalità, evidentemente non è gradito. Si rassegnino caro amico, hai il supporto mio, nostro, del Sindaco Carmelo Barbera, del Partito di Forza Italia, della tua famiglia, dei tuoi cari e degli onesti cittadini”.
Ginardi invita tutti a non sottovalutare il gesto – anche se “probabilmente qualcuno penserà che si tratta di una “carrivalata” di novembre commessa da qualche giovanottino” – e ci tiene a sottolinearne la gravità: “Se a qualcuno non fosse chiaro, disegnare una croce, è minaccia di morte ed è la tecnica intimidatoria più gradita agli ambienti malavitosi, di alto e basso rango. Sono con te, caro amico. E lo sono insieme all’amico Salvo, che attraverso me, ti manda un abbraccio e ti stringe forte. Non temere, non sarai mai solo. Non l’avranno mai vinta, perché la gente per bene è numericamente superiore ai vigliacchi”.

Ieri mattina è arrivata anche la condanna del gesto da parte del segretario del PD Antonio Vanadia. Anche lui lo ha fatto su Facebook: “Gesti simili vanno condannati nel modo più fermo – ha scritto -. Piena solidarietà personale a te ed alla tua famiglia e politica del Partito Democratico Leonfortese e provinciale”.