Sarà un’occasione prestigiosa quella a cui Salvatore Martinez, Presidente della Fondazione Vaticana “Centro internazionale Famiglia di Nazareth”, prenderà parte il 15 e 16 novembre, intervenendo al «World Tolerance Summit», la conferenza di due giorni che si terrà all’Armani Hotel di Dubai, in concomitanza con l’International Day of Tolerance. L’iniziativa – primo evento al mondo che affronta i temi della tolleranza, della pace e della comprensione culturale dell’umanità – è promossa dall’International Institute for Tolerance con il patrocinio dello Sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente UAE, Primo Ministro ed Emiro di Dubai. Incentrata sul titolo “Prosperare dal pluralismo: abbracciare la diversità attraverso l’innovazione e la collaborazione”, la due giorni ospiterà il più grande raduno di 1.500 leader governativi provenienti da ogni parte del mondo, oltre a personalità di spicco del settore pubblico e privato, esponenti politici, nonché influencer sociali e internazionali.
Un’autentica comunità diplomatica in grado di confrontarsi attraverso una piattaforma volta a individuare soluzioni innovative e a stringere collaborazioni fruttuose, che possano contribuire a promuovere il rispetto per la diversità e per il pluralismo. Giovedì 15, dopo la cerimonia di apertura, Salvatore Martinez interverrà nel primo gruppo di relatori che, tra i trenta previsti, prenderanno la parola nelle sessioni plenarie: il suo contributo verterà sul tema “Il ruolo dei Governi nell’incoraggiare la tolleranza attraverso la coesistenza pacifica e la diversità”. Numerosi e diversificati gli interventi previsti dal programma, a partire dallo Sceicco Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro della Tolleranza e Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’International Institute for Tolerance, proseguendo con importanti relatori internazionali provenienti, prevalentemente, dal Medio Oriente.
Nel corso dell’evento sono previsti forum e workshop mirati a sostenere la cultura globale della tolleranza attraverso i contribuiti offerti dai sostenitori della tolleranza globale, dalle associazioni religiose internazionali e locali, dalle società private. Oltre alla presenza sui media digitali e allo spazio negli ambiti culturali – con la Tolerance Library e la WTS Art and Photography Exhibition -, particolare attenzione verrà prestata anche al mondo giovanile, con il coinvolgimento delle istituzioni educative. Questo al fine di veicolare il principio/valore della tolleranza e gli sforzi per includere il coinvolgimento delle donne, con l’intento di superare la barriera globale delle differenze culturali, politiche e religiose e di generare un ponte per una maggiore collaborazione e un rispetto reciproco.
Da Dubai, Salvatore Martinez ha dichiarato: «La crisi spirituale che il mondo vive, necessita di un sussulto di responsabilità da parte degli uomini religiosi, in special modo di quanti hanno una responsabilità sociale e politica. Servono, pertanto, nuove sintesi, nuove forme di dialogo, nuove piattaforme di collaborazione che vedano le tre religioni monoteiste andare in discontinuità testimoniale con il passato. La pace si costruisce alimentando l’ideale umano della libertà e della giustizia, due dimensioni che promuovono e preservano la “tolleranza” tra i popoli. Il Summit di Dubai – il primo del genere in Medio Oriente, al quale cristiani e occidentali partecipiamo, seppure in numero ridottissimo rispetto alla componente musulmana – pone le basi per un futuro che ponga al centro l’uomo, la sua dignità integrale e trascendente, il protagonismo dei giovani e il valore della donna».