Avrebbe ripetutamente preso a schiaffi e pugni la sua giovane convivente, anche mentre era incinta. E poi per un mese, dopo la fine della loro storia, avrebbe preso a perseguitarla, minacciando sia lei che suo padre e tentando di introdursi in casa dei suoi. Per questo un piazzese di 25 anni è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione, con le accuse di maltrattamenti in famiglia e stalking. Il giovane dovrà anche risarcire i danni alla parte civile, che si è costituita all’udienza, dinanzi al gup Luisa Maria Bruno, assistita dall’avvocato Sinuhe Curcuraci. Del giovane imputato non si riportano le generalità per esteso al fine di non rendere identificabile la ragazza.
Il giudice ha ritenuto l’imputato colpevole di entrambi i reati. E il giovane dovrà in più pagare una provvisionale di 5 mila euro in favore della sua ex. Secondo l’accusa, lui le avrebbe fatto mancare i mezzi di sussistenza, l’avrebbe insultata e minacciata di impiccarla o di gettarla in una diga. Le avrebbe provocato ripetutamente tumefazioni e tagli, rendendole abitualmente la vita particolarmente penosa e dolorosa, nel periodo da febbraio 2014 a maggio 2015. Queste le ipotesi per cui il giovane è stato condannato. Le motivazioni della sentenza di primo grado saranno depositate entro i prossimi novanta giorni, dopodiché inizieranno a decorrere i termini per il ricorso in appello, già annunciato dalla difesa del giovane, assistito dall’avvocato Francesco Alberghina.