Uno splendido retablo e un racconto del cantastorie intitolato a Elisa Valenti. A realizzarli sono stati i ragazzi del liceo artistico di Enna, diretti dalla dirigente scolastica Graziella Bonomo, docente referente Raimondo Ferlito. Vittima incolpevole della mafia leonfortese, uccisa assieme al fidanzato Filippo Musica per mano di un commento messo su dall’amico degli amici della mafia Rosario Mauceri, questo recital racconta, un po’ romanzata, la storia di Elisa, fidanzata di Filippo, vittima designata dei killer, che però non si fecero alcuno scrupolo di colpire pure la povera ragazza, che all’epoca del delitto, il 30 giugno 1999, aveva solo 23 anni. Alla presentazione al teatro Garibaldi di Enna c’erano la mamme e le sorelle di Elisa. E in quell’occasione il giornalista Josè Trovato, intervenendo sul palco assieme alla preside, ha ricordato anche la figura del vicequestore Andrea Manganaro, compianto ex dirigente del commissariato di Leonforte, “che in un paio di settimane aveva già risolto l’omicidio, anche se poi – tra ordinanze del riesame, cambi di procure, nuovi pentiti e ricostruzioni sempre più precise – ci sono voluti più di dieci anni per condannare all’ergastolo gli assassini”.
A Elisa la Pro loco di Leonforte intitolerà a breve il salone della Villa Bonsignore. Vittima incolpevole della mafia, la memoria di Elisa è stata colpevolmente dimenticata nella sua Terra, salvo alcune iniziative portate avanti dalla precedente amministrazione, che lanciò la proposta, non realizzata, di intitolarle una scuola elementare; e salvo l’iniziativa portata avanti dall’amministrazione attualmente in carica, che lavora all’intitolazione della biblioteca comunale. Il liceo artistico di Enna donerà alla Pro loco uno splendido quadro, una vera opera d’arte dedicata ad Elisa, che sarà collocato nella sede dell’associazione turistica.
“Una comunità che non onora le proprie vittime non ha dignità”, ha scritto proprio Trovato, giornalista e scrittore, presidente della Pro loco, nel suo libro Mafia balorda, ricordando come la giovane, senza nessuna colpa, pagò con la morte il fatto di essersi semplicemente trovata nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
“Un omicidio su cui tanto, ma forse non abbastanza, è stato detto e scritto – conclude Josè Trovato – anche perchè secondo me restano dei conti che non tornano. Sono sempre stato convinto che c’è almeno un altro assassino, o perlomeno un complice del delitto, nelle fasi organizzative o durante l’agguato, che è ancora in circolazione”.
Il Cantastorie racconta la vita di Elisa Valenti, vittima della mafia a Leonforte il 30 giugno 1999. Una ricostruzione romanzata che dà i brividi, realizzata ottimamente dai ragazzi del liceo artistico di Enna, nell’ambito del Pon. Grazie alla preside Graziella Bonomo. Le riprese video, al Teatro Garibaldi, sono di Josè Trovato.