di Josè Trovato

In cinque anni, dal 2014 ha impresso un duro colpo alla criminalità comune e organizzata del circondario della sua compagnia, arrestando mafiosi, estorsori, trafficanti di droga e tanti criminali comuni. Ha lasciato la provincia di Enna il Maggiore Marco Montemagno, comandante della compagnia dei carabinieri di Nicosia. Da un paio di giorni ha già preso servizio nella sua nuova sede, andando a comandare la compagnia di Misilmeri, nel Palermitano.
A Nicosia, ha avuto alle sue dipendenze otto stazioni, coprendo un territorio di oltre 42 mila abitanti di sette comuni – Nicosia, Centuripe, Regalbuto, Gagliano Castelferrato, Cerami, Sperlinga e Troina – con competenza pure sul Parco dei Nebrodi, compiti investigativi e di gestione del personale. Allo stesso tempo, ha diretto indagini di polizia giudiziaria e gestito i militari sotto il profilo tecnico professionale, non facendo mai mancare la propria presenza negli eventi pubblici organizzati dalla società civile. Ha diretto importanti e delicate attività d’indagine sotto il coordinamento di tre procure: la Dda di Caltanissetta, la Procura di Enna e la Procura per i minorenni di Caltanissetta. Un ufficiale d’azione, ma al tempo stesso un uomo colto e intellettualmente onesto.
Nel territorio della Compagnia, ha lavorato costantemente al contrasto di Cosa Nostra, colpendo gruppi malavitosi vicini al clan Santapaola di Catania, al clan Santangelo di Adrano, attivi nel territorio della provincia di Enna. La sua azione ha portato l’Arma a raggiungere risultati prestigiosi, arrestando boss e gregari che tentavano di imporre la propria presenza tramite furti, rapine e estorsioni. A Centuripe e Regalbuto, ripetutamente i carabinieri hanno messo a segno operazioni, scoprendo autentiche piantagioni illegali di cannabis. A Cerami e Troina la presenza dell’Arma ha da sempre svolto un’azione fondamentale per la prevenzione e la repressione dei crimini, in un’area dove Cosa Nostra si sta riorganizzando in maniera sempre più capillare. A Gagliano Castelferrato, in questi anni i carabinieri hanno scoperto traffici di stupefacenti, arrestato spacciatori e corrieri della droga. Nella zona nord, gli investigatori sono brillantemente intervenuti anche su questioni fortemente delicate, inerenti la sfera personalissima e intima degli adolescenti. In un caso, l’azione dei militari è riuscita a salvare una ragazzina dall’estorsione sessuale di un suo ex fidanzatino, che pretendeva rapporti col ricatto di divulgare un fantomatico (poi inesistente) video a luci rosse che li ritraeva assieme.
Attività investigativa e controllo del territorio si sono intrecciati costantemente, confermando la presenza dello Stato in un’area tradizionalmente difficile da mantenere sotto controllo, data la bassa densità di popolazione e la presenza di vegetazioni impervie e territori sperduti.
La Compagnia diretta dal Maggiore Montemagno ha coordinato di recente anche un’operazione contro i maltrattamenti ai danni di alcuni bambini, documentando con telecamere e intercettazioni le ipotesi di reato consegnate alla magistratura requirente. Nominato sottotenente il 21 giugno 2001, l’ufficiale ha acquisito prima il grado di tenente e poi di capitano, il 6 agosto 2011. Più di recente è stato nominato Maggiore.
Al Maggiore Marco Montemagno, gli auguri del direttore e della redazione per una carriera militare sempre più ricca di successi e riconoscimenti importanti, all’insegna della legalità e della lotta al crimine.