Una festa per abbattere paure e stereotipi contemporanei, in cui l’arte fa da ponte tra culture e diventa strumento di integrazione, relazione, tra migranti e comunità locale. E’ questo il senso della “Festa degli incontri” voluta per sabato 26 ottobre alla casa di Giufa’ a partire dalle 19 e 30 nell’ambito del progetto “IntegrAzioni” voluto dall’assessore comunale alle politiche sociali Paolo Gargaglione e condiviso dall’amministrazione Dipietro. Il progetto di Cettina Capizzi de “la casa di Giufa’“ e Paolo Patrinicola direttore dell’associazione l’Alveare, passa adesso ad una sorta di ideale staffetta  con l’ ente corpo volontari di protezione civile impegnata nell’ultimo in un percorso di integrazione, attraverso lavori socialmente utili di un gruppo di migranti. Sabato sera,  oltre alla esibizione del gruppo de “i canti randagi” e la Jam session con gli artisti dei laboratori interculturali di “IntegrAzioni” sarà offerta una degustazione multietnica preparata da Alessandro Amato.
La serata di sabato segnerà il nuovo inizio delle attività della casa di Giufa’ da poco rinnovata in tutti suoi spazi. Inoltre la casa di Giufa’ e l’ Alveare raccolgono il testimone dall’ente corpo di protezione civile che conclude il percorso di integrazione dei migranti coinvolti in progetti di pubblica utilità e segna il via delle attività dei laboratori culturali alla casa di Giufa’ di musica, canto, teatro e fotografia.Come sottolinea l’assessore Paolo Gargaglione “la vera sfida del progetto IntegrAzioni e’ l’azione sul contesto socio-culturale. Per farlo, accanto ai momenti di confronto con autori di libri sui temi di diversità ed inclusione ed esperti ed ai laboratori appena partiti, abbiamo fortemente voluto valorizzare l’aggregazione. Trovarsi insieme, in un momento di festa è un modo importante per annullare le differenze e conoscersi senza pregiudizi. Con IntegrAzioni, stiamo lavorando assieme ad una rete che accoglie accanto alle istituzioni, associazioni, scuola ed università, generare relazioni positive che, partendo appunto dalla scuola e dai luoghi di aggregazione sociale, sappiano valorizzare le competenze sociali e culturali dei giovani, offrendo opportunità di visibilità, riconoscimento della loro funzione sociale e del loro essere un patrimonio civico su cui investire.”