Gagliano Castelferrato. Tredici dipendenti del Comune, dodici contrattisti e un ex lavoratore socialmente utile, dicono addio al precariato e vengono assunti a tempo indeterminato dall’ente. Hanno firmato dinanzi al sindaco Salvatore Zappulla, al vicesindaco Vincenzo Di Cataldo, agli assessori Caterina Cocuzza e Gioiana Di Gesu e al presidente del consiglio comunale Giuseppe Candito. L’iter è stato ultimato grazie alla volontà politica dell’amministrazione e alle capacità di due funzionari, i responsabili dell’area amministrativa Salvatore Lo Bartolo e dell’area finanziaria Caterina Antonella Furnari. La firma è coincisa con un altro evento atteso da tempo, ovvero la visita del Vescovo della Diocesi di Nicosia, monsignor Salvatore Muratore, venuto assieme al parroco di Gagliano, don Pietro Antonio Ruggiero, per incontrare gli amministratori, accolto in sala consiliare dalle autorità cittadine e numerosi cittadini. Gli ormai ex contrattisti, adesso dipendenti a tempo indeterminato del Comune di Gagliano, hanno anche ottenuto un incremento delle ore lavorative. Sono quasi il 50 per cento dell’intero numero di dipendenti del Comune, visto che i dipendenti a tempo indeterminato sino a ieri erano solo 14 unità. Sono dislocati nelle quattro aree dell’ente – tecnica, amministrativa, finanziaria e vigili urbani – e il loro ruolo è ritenuto essenziale per il funzionamento della macchina comunale. Il funzionario Lo Bartolo ha sottolineato l’importanza della stipula dei contratti, “segno tangibile che l’azione della pubblica amministrazione deve essere improntata su principi conformi ai valori del mondo cristiano”. “Se riusciamo a traspondere i valori del mondo cristiano al mondo laico della pubblica amministrazione, otterremo di aiutare le persone che stanno male – ha concluso – raggiungendo un bene materiale ma anche morale; intento che il Comune di Gagliano Castelferrato persegue”.
Il sindaco Salvatore Zappulla: “La stabilizzazione un traguardo raggiunto”
“Sento il peso di ciò che i cittadini si aspettano da me, il peso dei voti ricevuti e anche di quelli non ricevuti. Anzi spesso mi faccio carico di quelli che non mi hanno votato per dimostrare che non c’è faziosità e che il sindaco è di tutti”. Così il primo cittadino ha introdotto il suo intervento, parlando della stabilizzazione dei precari e salutando la visita del vescovo. “Per i contrattisti non si sapeva mai cosa sarebbe accaduto il 31 dicembre o il 1 gennaio. Quello di oggi è un momento solenne di giustizia sociale – ha proseguito –. Non lo consideriamo un successo ma un traguardo raggiunto, legittimo e la garanzia di un diritto. Sono molto contento perché siamo riusciti a cancellare una volta per tutte questa parole bruttissima che è precariato”.
La visita del Vescovo: lotta alle piaghe e il problema delle strade
“Questa mia visita è partita da un brano tratto dagli atti degli Apostoli, in cui Paolo dice che vuole ritornare nelle città per vedere come stanno i fratelli. Il vescovo viene a fare visita alle città a tutti gli amministratori con un intento molto semplice: vedere come state”. Ha esordito così il suo intervento monsignor Muratore, che ha parlato in generale della gestione della cosa pubblica, in giro per le varie città dell’Isola. “A volte mi hanno detto che tanti soldi rimangono non utilizzati alla Regione perché mancano progetti da realizzare – ha sottolineato –. Non so quale sia la vostra dimensione, ma avere capacità progettuali anche con i tecnici è una cosa importante. Mentre mi venivano in mente queste parole, pensavo alla strada tra Nicosia e Gagliano e mi chiedevo: ma non possiamo fare niente, non possiamo ribellarci? È una strada orribile. È impossibile pensare che un Comune debba essere isolato in questo modo”. Infine l’invito alla politica, a portare avanti i progetti e coltivare i sogni, specialmente per i giovani, combattendo cinque logiche che si insidiano nel mondo: “Azzardo, alcol, droga, mafia e massoneria”.
Sul tema delle strade ha risposto il sindaco Zappulla, annunciando che – in relazione alla Nicosia-Gagliano – sarà realizzato per il momento solo il tratto che dal ponte di Gagliano arriva al bivio di Nicosia, verso Nissoria. “Ma c’è la promessa che arriveranno fondi nazionali del Ministero dei trasporti per sistemare anche il tratto che va da Gagliano al ponte di Nicosia – ha aggiunto Zappulla – personalmente ho la sensazione che qualcosa finalmente si stia muovendo”. Inoltre il primo cittadino ha annunciato che la strada tra Gagliano e Agira “è stata appaltata, grazie al Comune di Gagliano Castelferrato, che ha preparato il progetto, grazie al lavoro svolto dal nostro vicesindaco”. “Il progetto è stato preparato da questa amministrazione, fatto firmare e portato alla Regione – ha aggiunto Zappulla –. Ma ho detto all’assessore regionale Falcone che lo inviterò a Gagliano quando il ponte sarà pronto. Io ho le seguenti notizie: da un lato sento dire che ci sono problemi con il progetto e dall’altro che il presidente Musumeci ha messo 1 milione 100 mila euro per chiudere una volta per tutte la discussione. Quando i lavori inizieranno organizzeremo una grande festa. Ma non prima”.
La visita del vescovo è stata accolta anche dalle parole del presidente del consiglio Candito, che ha portato il saluto di tutti i consiglieri comunali, di cui ha ricordato di rappresentare l’unità, in veste di “primus inter pares”. “E’ un evento importantissimo per tutta la nostra comunità, sia da cristiani che da laici – ha sottolineato Candito -. Il giorno di oggi, nel calendario romano, ha la lettera “f”, un giorno “fastus” per tante ragioni. Non  ci sono parole per esprimere la gioia e la contentezza che proviamo, avendo sempre anelato a che Sua Eccellenza fosse venuto a trovarci nelle nostre sedi istituzionali”. 
Le feste patronali: d’ora in poi basta lotterie e una quota vada ai poveri
Il ministro di culto ha infine illustrato il suo provvedimento, che ha indirizzato a tutti i parroci, per i festeggiamenti che si tengono nelle parrocchie, compresi i festeggiamenti patronali. “Tra le direttive che ho impartito c’è che non si debbano più fare lotterie per finanziare i festeggiamenti – ha spiegato monsignor Muratore -. Chi vuole partecipare alla festa, lo faccia per libera decisione, ma non perché ci debbano essere in paio delle cose. Inoltre indico come possibilità, per coloro che organizzano la festa, che il dieci per cento di tutto quello che si raccoglie vada per i poveri. Questo significa che la Caritas, prima di ogni festa, preparerà un progetto dicendo come sarà utilizzata la somma raccolta. Fare festa per un Santo, per la Madonna o per Gesù significa riconoscere che il volto di Gesù è nel volto del fratello e il povero è la persona  che ci rappresenta pienamente Gesù”.