I genitori hanno il compito  di garantire un’infanzia felice ai propri figli e  prepararli alla vita adulta.  La consapevolezza dei sentimenti e l’empatia avviene grazie alle esperienze fatte in famiglia. Mamma e papà sono i veri trainers emotivi dei loro figli che li supportano a sviluppare l’intelligenza emotiva.
Il ricercatore John Gottman nel suo libro “Intelligenza emotiva per un figlio” dice : <<che i figli emotivamente preparati vanno bene a scuola, stanno meglio in salute e costruiscono relazioni positive con i coetanei e riescono a riprendersi più rapidamente dopo esperienze negative. L’intelligenza emotiva permette di essere più preparati ad affrontare i rischi e le sfide della vita>>.
La difficoltà è che la maggior parte dei genitori  non danno attenzione all’educazione emotiva. Ciò non significa che sono disattenti ai bisogni dei loro figli, ma anche loro sono cresciuti con un’educazione concentrata sui comportamenti e non sulle emozioni.
Secondo l’autore Gottman un genitore sufficientemente buono riesce a supportare il figlio a far sperimentare le proprie emozioni, ma soprattutto riesce a condividerle. Il genitori di fronte alle emozioni dei propri figli non cercare di non giudicare ma deve provare a mettersi nei suoi panni, riuscendo a trasformare la criticità che sta vivendo in un’occasione di crescita. Il genitori-trainer  dovrebbe saper accettare e contenere ogni sentimento provato dal loro bambino aiutandolo a non aver sfoghi incontrollati. Così man mano che cresce comprende che ciò che prova è una cosa naturale ma saprà gestirle e manifestarle senza aver bisogno di manifestazioni emotive non funzionali come ad esempio l’utilizzo del “capriccio” per entrare in comunicazione con loro. Il bambino rivedendosi nei genitori, apprende a fare da solo ciò che loro hanno fatto per lui: accetta l’emozione e la supera.
Come si può diventare un genitore trainer emotivo dei loro figli?
Un consiglio pratico sarebbe ad esempio chiedere informazioni  a un front-office (sportello d’ascolto) del “Centro per la Famiglia” della propria città per frequentare  corsi di  parent- training specifici (sostegno alla genitorialità) ed imparare o migliorare l’intelligenza emotiva per poi insegnarla a propri figli. Il sostegno genitoriale potrebbe essere utile a comprendere se un comportamento sbagliato del proprio figlio nasconde un disagio, ad esempio una difficoltà a scuola o l’arrivo di un fratellino.  Aiutare al bambino a considerare ogni crisi un’occasione per riconoscere le emozioni del proprio figlio e supportarlo nel viverle positivamente. Apprendere ad anticipare le possibili crisi riconoscendo le emozioni che le hanno scatenate. Imparare ad ascoltare senza giudicare e offrire soluzioni. Parlare ogni giorno di emozioni perché le parole umanizzano i sentimenti.

Dott. Angelo La Barbera, Psicologo