Leonforte. Lezioni frontali, slide, video e confronti diretti con gli studenti, condotti da uomini delle forze dell’ordine e da appartenenti alla società civile. Così gli studenti del C.I.R.S., Centro di Formazione Professionale accreditato presso la Regione Siciliana, hanno riflettuto sui temi della prevenzione e del contrasto della criminalità, comune e organizzata, con un occhio particolare ai reati che vedono sempre più protagonisti – talvolta come responsabili, più o meno consapevoli, altre come vittime innocenti – dei minori. Cinque incontri, coordinati dal giornalista Josè Trovato, presidente della Pro loco (l’associazione turistica leonfortese, partner del progetto) con il commissario capo Alessio Puglisi, dirigente del commissariato di Leonforte, l’ispettore Calogero Scarpaci, il colonnello Antonino Restuccia, comandante del reparto operativo del comando provinciale di Enna. I ragazzi della scuola, dal canto loro, hanno realizzato e proiettato orgogliosamente due video, cortometraggi sul bullismo e contro la violenza nei confronti delle donne, realizzati proprio nell’istituto di via Li Destri.
Il primo a salire in cattedra, come detto, è stato il commissario Puglisi. Di fronte a una platea attenta, il funzionario di P.S. ha parlato del cyber bullismo e dei temi legati al disagio dei minori, passando in rassegna le tipologie di reato e narrando ai ragazzi temi e storie di cui si è occupato nel corso della sua carriera. Una giornata all’insegna della lotta al disagio giovanile, alla presenza, tra gli altri, dei docenti della scuola, della direttrice didattica, dottoressa Adele Allegra, e della tutor Graziana Scardilli, promotrice e tra gli ideatori del progetto. Nella stessa lezione, la parola è passata all’ispettore Scarpaci, che ha affrontato temi come il traffico di stupefacenti e la diffusione spaventosa delle droghe tra i più giovani.

Il colonnello Restuccia, alla presenza, oltre che del personale e degli alunni della scuola leonfortese, anche del direttore generale, dottore Salvo Lo Bianco, ha parlato di devianze giovanili e affrontato vari aspetti legati al bullismo, proiettando alcune slide e arricchendo la narrazione di aneddoti e riferimenti a casi di cronaca di strettissima attualità, evidenziando il ruolo in prima linea dell’Arma dei carabinieri nel contrasto al crimine, ma anche per una costante opera di prevenzione, che non disdegna, da ultimo, gli incontri con i ragazzi delle scuole.

La quarta lezione, introdotta – come tutte – dal presidente Trovato, che ha illustrato i temi della microcriminalità minorile, è stata conclusa nuovamente dall’ispettore Scarpaci, che, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha parlato della piaga del femminicidio e delle donne vittime di maltrattamento.
Infine la quinta lezione, sui temi della legalità e della lotta alla mafia, è stata condotta dal presidente della Pro loco, che ha alternato il suo intervento, accompagnato da slide, a due video. In particolare, il giornalista professionista leonfortese, ha introdotto la sua analisi sul fenomeno mafioso – in cui ha snocciolato dati e aneddoti, parlando delle 5.000 organizzazioni criminali presenti in Europa secondo la relazione 2017 dell’Europol e poi passando a temi più strettamente locali, al ruolo della mafia ennese nello scacchiere regionale di Cosa Nostra e nelle stragi del ’92, fino ad arrivare ai capi che si sono succeduti al vertice provinciale – proiettando un video che ha definito “emblematico”. “Ho deciso di iniziare questa lezione nel modo che nessuno, tra gli analisti del fenomeno mafioso, consiglierebbe mai: la scena iniziale de “Il Padrino” – ha detto Trovato -. Questa trilogia cinematografica, stupenda, ha fatto un danno enorme alla lotta alla mafia, per la forte valenza diseducativa di rappresentare i boss come degli eroi. La scena iniziale del primo “Il Padrino”, tuttavia, ha il pregio di mostrare il vero volto della mafia. Nessun onore. Solo vergogna e disonore”. 

Un impegno civile importante, dunque, da parte della scuola, che mira a diffondere i valori del rispetto delle regole, la cultura della legalità e del rispetto dello Stato, come ricordato più volte dal direttore amministrativo del C.I.R.S. Giuseppe Maria Sassano.

Maria Elena Debole