di Josè Trovato

Leonforte. Sarebbe stata rapita e costretta a subire atti sessuali da un uomo più grande, un cinquantunenne dell’hinterland leonfortese, già noto agli inquirenti ma mai denunciato in passato per crimini sessuali. L’avrebbe portata nella sua casa di campagna e ne avrebbe abusato sessualmente, tenendola con sé per due giorni, prima di abbandonarla letteralmente in mezzo alla strada. La vittima è una giovane poco più che ventenne che vive in un paese della provincia di Enna, affetta da problemi psichici, che sarebbe finita nella rete del ragno e che solamente dopo, dopo essere tornata a casa, trovò la forza di raccontare ai familiari e denunciare tutto.
Dai fatti è trascorso qualche mese, la sua famiglia si è affidata a un legale, il penalista Pierfrancesco Buttafuoco, che ha immediatamente interessato del caso gli agenti del Commissariato di Polizia di Leonforte. E il sostituto procuratore di Enna Salvatore Interlandi adesso ha chiesto al gip un incidente probatorio. Più nel dettaglio, viene chiesto dalla Procura di sottoporre la giovane a un esame per valutarne la capacità di rendere testimonianza, preliminare all’ulteriore richiesta, ovvia, di sottoporla all’interrogatorio, in merito alle due ipotesi di reato contestate all’indagato: sequestro di persona e violenza sessuale aggravata.
Considerata la delicatezza dell’indagine, ovviamente, vige la più assoluta presunzione di non colpevolezza per l’indagato, di cui si omettono generalità. Una notizia destinata a suscitare indignazione, che trapela a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza nei confronti delle donne, quando proprio a Leonforte sono stati organizzati numerosi eventi per sensibilizzare gli uomini, dalle scuole alla strada, contro la piaga del femminicidio e della violenza di genere.