Agira. Le richieste di alcune imprese siciliane, rilanciate pubblicamente dal sindaco di Nissoria Armando Glorioso, hanno colto nel segno: i dipendenti di imprese che producono beni essenziali potranno entrare e uscire da Agira per andare a lavoro. È quanto ha chiarito il presidente della Regione Nello Musumeci, a seguito delle richieste di spiegazioni giunte a Palazzo d’Orleans da più parti.
Scrive Musumeci: “La produzione e la distribuzione dei prodotti alimentari, compresa la filiera per l’approvvigionamento delle materie prime necessarie alle dette attività, deve essere considerato un servizio essenziale ed una attività di primaria importanza per tutto il territorio regionale e, in quanto tale, deve essere garantita anche durante lo stato di emergenza. Per detta ragione, il “transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale” deve essere consentito ai beni alimentari, nonché ai soggetti che sono assunti in imprese che producono o distribuiscono alimenti, le cui prestazioni sono indispensabili per non interrompere il ciclo produttivo e distributivo dei medesimi beni alimentari”.
Insomma, una vittoria per le imprese che avevano fatto notare nei giorni scorsi il paradosso riguardante alcuni dipendenti: i lavoratori di altre città che prestano ad Agira un servizio essenziale potevano regolarmente andare a lavoro, mentre gli agirini impegnati in un servizio analogo altrove non potevano uscire dalla città.
Per il sindaco di Nissoria, ad ogni modo, la questione è tutt’altro che chiusa, tanto da indurlo a  ribadire pubblicamente la sua posizione critica, più in generale, nei confronti delle zone rosse: “Circondare i Paesi con una muraglia non risolve il problema del contagio – afferma –. Il contagio si ferma se poniamo in essere un’azione capillare chirurgica attorno alle persone sintomatiche o che hanno avuto a che fare con persone contagiate o sintomatiche e queste vengono poste in quarantena preventiva. La quarantena successiva, quando già il contagio c’è stato e, limitata semplicemente alle persone che hanno avuto un contatto con il contagiato, non serve a niente e nemmeno servono a niente i tamponi. Bisogna fare un lavoro di intelligence di investigazione per battere il virus prima che questo si diffonda”.
Secondo Glorioso, attualmente “la strategia sanitaria di lotta al contagio non esiste”. “Ci limitiamo a contare i morti e feriti ogni giorno sperando che siano di meno – taglia corto -. Non possiamo aspettare che le persone si ammalino: dobbiamo intervenire prima. Dopo è inutile fino a quando non ci saranno farmaci efficaci”.
In merito ai chiarimenti della Regione, li riportiamo integralmente:
1) “Le attività imprenditoriali non differibili in quanto commesse al ciclo biologico di piante” escludono tutte le attività per uso domestico e/o personale.
2) Il transito in entrata nei Comuni interessati è consentito “per la cura e l’allevamento degli animali” ai “domiciliati (anche di fatto)”, dovendosi quindi includere anche i soggetti provenienti da altri Comuni purché abbiano nei territori interessati animali da accudire.
3) Deve ritenersi sempre consentito il transito, in entrata ed in uscita, dai Comuni interessati di persone e/o beni per servizi essenziali.
4) Deve ritenersi sempre consentito il transito, in entrata ed in uscita, dai Comuni interessati per prestazioni sanitarie. A titolo meramente esemplificativo, e non esaustivo, è consentito il transito per il trattamento terapeutico e/o ogni prestazione sanitaria dei malati oncologici, in dialisi, cardiopatici, ecc..
Rimane, quindi, garantita la possibilità di circolazione delle persone residenti o domiciliate (anche di fatto) nei Comuni interessati per ragioni di salute non differibili.