di Paolo Di Marco
Nella lunga e tremenda battaglia che l’intero paese sta combattendo per fronteggiare l’attacco del Coranavirus, medici, operatori sanitari, forze dell’ordine, volontari e amministratori stanno profondendo il massimo impegno. Sul fronte anche i farmacisti che con notevole spirito di sacrificio stanno gestendo, con grande professionalità e responsabilità, giornate davvero difficili. Coscienti di essere diventati il primo sportello per l’intera popolazione, dalle farmacie mai nessuno esce senza un farmaco ma meglio ancora senza un consiglio. Al di là della cronica penuria di mascherine, sempre richieste e arrivate con il contagocce, i farmacisti ennesi riescono a rispondere al meglio ad ogni esigenza che arriva dalle comunità locali. Considerato il momento si è insinuato, però, un certo timore rispetto la distribuzione continua e regolare delle medicine salvavita. “A tal proposito – dice il dott. Sigismondo Rizzo presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Enna – desidero tranquillizzare le cittadinanze e sottolineare che nelle farmacie non solo del comune ennese, ma di tutta la provincia, i farmaci salvavita non sono mancanti e che, in generale, le farmacie sono fornite di tutti i farmaci utili a soddisfare i bisogni della popolazione.” Il presidente ricorda inoltre i percorsi sempre attivi per l’approvvigionamento di medicinali: “Le farmacie ennesi si riforniscono dagli stessi depositi utilizzati dalle farmacie di Catania e che i farmaci momentaneamente non disponibili possono essere ordinati e disponibili nell’arco di poche ore senza necessità alcuna di fare affidamento sulle farmacie di Catania.” Quanto ha evidenziato il dott. Rizzo riguarda la prassi normale: “Diverso è il discorso se si tratta di farmaci DPC (Distribuzione per Conto), ovvero farmaci che vengono distribuiti dalle farmacie per conto dell’Asp di Enna. In questo caso, l’eventuale e solitamente eccezionale mancanza di un farmaco DPC non dipende dal farmacista, ma è l’ASP che ha il compito di richiedere il farmaco che verrà poi inviato al grossista. In questo caso, seppur raro, può anche verificarsi che il farmaco mancante a Enna sia presente a Catania e viceversa”. Una precisazione che l’Ordine dei Farmacisti sottolinea e che ritiene “indispensabile per non creare allarmismo e per dare corrette informazioni alla cittadinanza che ha sempre dimostrato apprezzamento nei confronti del nostro servizio.” Le Farmacie quindi quale primo fronte rispetto questa terribile battaglia. In particolare all’inizio hanno dovuto combattere pure a mani nude. Basti dire che anche loro, come medici e infermieri, hanno scontato la scarsità di presidi sanitari e non per questo si sono mai tirati indietro. “Colgo l’occasione – conclude il dott. Rizzo – per ringraziare tutti in colleghi del territorio impegnati in prima linea all’interno di farmacie, parafarmacie e ospedali. Nonostante le difficoltà causate dalla mancanza dei dispositivi di sicurezza, più volte richiesti a partire dal 24 febbraio, i farmacisti continuano a fornire ogni giorno un servizio scrupoloso e capillare con la massima professionalità, garantendo il rispetto delle norme di sicurezza e cercando di rassicurare la popolazione spaventata dal pericolo che tutti percepiamo. Noi farmacisti che oggi ci troviamo a svolgere questa professione in trincea sappiamo come questo sia un sacrificio dovuto e necessario. Per questo motivo, anche se stremati, continuiamo a offrire servizi consapevoli di essere utili alla nostra cittadinanza.”