Riportiamo lo sfogo, pubblicato su Facebook, da un’operatrice sanitaria troinese, preoccupata dopo essere risultata positiva al primo tampone per il Covid-19, che rivolge un appello a tutte le istituzioni sanitarie.
Sto pensando che sia giunto il momento di interrompere le lunghe attese e di snellire l’aspetto burocratico. Penso che è ora di smetterla con questo scarica barile di responsabilità. Siamo operatori sanitari che hanno lavorato a contatto con soggetti positivi con pochi DPI (solo ora la situazione è leggermente migliorata), che hanno beccato il virus, la maggior parte per fortuna senza sintomi, abbiamo perso dei pazienti, siamo in quarantena obbligatoria e aspettiamo di sapere quando, e soprattutto chi dovrà prendersi la responsabilità del secondo tampone.
La struttura mi dice, quando e se rispondono al telefono, che devo chiamare l’Asl, all’Asl nessuno risponde, il medico di famiglia ti dice che non è lui/lei a doversene occupare. Non solo dobbiamo affrontare il virus a livello fisico, dobbiamo mantenere una forza psicologica non indifferente, ve lo garantisco e per giunta fare un disbrigo pratiche assurdo, (mandare referti, aprire infortunio, chiamare Tizio, Caio etc… etc…, scervellarci per ricevere farmaci che non ci sono per tutti…) senza ricevere nessun chiarimento e nessuna risposta o aiuto da nessuno. Fate voi, non ho parole…