Leonforte. In piena emergenza coronavirus si mette a sputare contro i poliziotti, che si accingevano ad arrestarlo per ricettazione, dopo aver trovato nella sua campagna parte della refurtiva sottratta nei giorni scorsi in alcune case rurali di Leonforte. Per questo è finito in arresto, posto ai domiciliari, il trentaduenne incensurato Salvatore Loritto. L’arresto è avvenuto a Pasqua e il trentaduenne è accusato di porto abusivo di arma, detenzione illegale di munizionamento, ricettazione, oltraggio, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.
Secondo quanto ricostruito, gli agenti del Commissariato di Leonforte, diretti dal commissario capo Alessio Puglisi, nei giorni scorsi hanno raccolto numerose denunce di furto di attrezzi agricoli. E dopo un’attenta attività investigativa hanno concentrato la loro lente d’ingrandimento su Loritto, ipotizzando che fosse coinvolto – ma questa è solamente un’ipotesi, in relazione ai furti, che sono cosa diversa dalla ricettazione – hanno fatto scattare una perquisizione nella sua campagna.
Nel corso dell’attività della sezione di Polizia giudiziaria, in camera da letto, sono state rinvenute 3 cartucce d’arma da fuoco; e addosso all’arrestato, nella tasca dei pantaloni, un coltello con lama di 8 centimetri. Nelle pertinenze dell’abitazione è stato inoltre rinvenuto un considerevole numero di attrezzi agricoli che risultavano di provenienza furtiva e di cui l’arrestato non avrebbe saputo spiegarne la provenienza.
A quel punto Loritto avrebbe insultato e minacciato il personale operante, aggredendoli con un tagliaerba e sputando verso di loro, danneggiando pure l’autovettura di servizio. Dopo essere stato immobilizzato, è stato portato in Commissariato, dichiarato in arresto a disposizione della Procura di Enna, ai domiciliari.
L’arma e il munizionamento sono stati posti sotto sequestro, così come gli attrezzi agricoli, per verificare a chi siano stati asportati al fine della restituzione ai legittimi proprietari.