“In provincia di Enna abbiamo avuto quattro volte il dato medio di ricoveri per Covid-19 della regione siciliana, otto volte il numero di ricoverati della provincia di Palermo: è come se un nostro operatore sanitario avesse lavorato quattro volte un collega infermiere o medico di altre zone della Sicilia. Il che dimostra che la fatica fatta, l’impatto che abbiamo dovuto subire come provincia, è stato di gran lunga maggiore di qualunque provincia della Sicilia, nonostante siamo la provincia più piccola”.
È una delle risposte date dal direttore generale dell’Asp Francesco Iudica, intervistato da Josè Trovato per EnnaOra. Il direttore ha parlato delle sue dimissioni, poi rientrate; e di vari altri temi, come i tamponi e il dato epidemiologico, fino alla difficoltà enorme di reperire personale disponibile a occuparsi del reparto Covid. “Lei lo sa – ha chiesto il direttore, in uno dei passaggi centrali dell’intervista – che abbiamo utilizzato una graduatoria per Oss, che volevamo assumerne 40 o anche 50 e siamo riusciti ad assumerne solo 10 perché tutti fuggono e la gente ha rifiutato il lavoro perché non vuole andare a lavorare nei posti Covid?”.
“Nessun cittadino della provincia di Enna è rimasto senza assistenza in questo periodo – ha aggiunto il manager. Anzi abbiamo offerto a cittadini di altre province la possibilità di essere ricoverati nelle nostre strutture. Se lei mi chiede: abbiamo fatto tutto il possibile? Per quel che mi riguarda la risposta è si. I miei ragazzi, gli operatori e i dirigenti hanno fatto anche più del possibile”.
Tra le domande anche un giudizio sull’episodio avvenuto il 1 aprile, il trasferimento dei pazienti Covid in via di guarigione a Leonforte, in un reparto che poi si è scoperto inidoneo… le risposte sono nell’audio.
In seguito pubblichiamo la lista delle domande, per faciltare l’ascolto mirato di temi d’interesse per il lettore, data la lunga durata dell’intervista telefonica.
Buon ascolto.

 

  • Io partirei subito dalla notizia che ha turbato alcuni ambienti e suscitato clamore, ovvero quella delle sue dimissioni, poi rientrate. Ci può dire come è andata?
  • Ritiene che sia stata una vicenda politica o tecnica?
  • Dal primo decreto del presidente Conte sul Covid-19, datato 1 marzo 2020, sono passati oggi 49 giorni. È possibile stilare un primo bilancio sul modo in cui la sanità ennese ha risposto?
  • Sette settimane dall’inizio della Pandemia in Italia. Per citare i dati ufficiali diffusi ieri sera dalla Regione, si contano 311 persone positive, 171 delle quali sono dovute ricorrere alle cure ospedaliere, 29 sono guarite e 25 purtroppo hanno perso la vita. Che riflessione le viene in mente leggendo questi numeri, che fanno della provincia di Enna quella con l’incidenza pro-capite più alta in tutta la Sicilia?
  • Inevitabile trattare la questione-tamponi. È l’unico modo per conoscere eventuali positività, eppure all’improvviso alcuni laboratori siciliani si sono trovati senza reagenti e comunque viene processata solo poco più della metà degli esami realizzati. Perché non dovremmo definire quanto avvenuto un episodio grottesco? E ci può assicurare che non succederà più?
  • A Piazza Armerina è attivo un laboratorio per esaminare i tamponi. Ma esattamente quali tamponi vengono esaminati qui e quali nei laboratori di Catania?
  • Qual è il ruolo dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina nella lotta al Covid-19?
  • Dunque dottore, ha accettato di rispondere in maniera esaustiva, dunque posso parlare, come si dice in questi casi, senza “toccarla piano” ma in maniera piuttosto diretta. Lei non ha mai commentato quello che è successo un paio di settimane fa. Era il primo aprile e sarebbe sembrato quasi uno scherzo, se non fosse stato vero. Pazienti Covid in via di guarigione portati da Enna a Leonforte e dislocati in un edificio adiacente all’ospedale, che si scopre a breve essere del tutto inadeguato a questa destinazione. Viene diffuso un video che diventa virale e l’indomani dietrofront, si va tutti in ospedale. Ammetterà che non ci ha fatto nessuno bella figura…
  • Poi si era pensato di portarli in un albergo di Piazza Armerina…
  • L’ospedale Basilotta di Nicosia il 25 marzo ha attivato 4 posti in terapia intensiva. Ci può dire cosa si fa oggi a Nicosia?
  • Sa che la sensibilità per la tenuta e il rafforzamento degli ospedali è un tema sempre molto sentito nel territorio. Ci può dire a suo avviso, una volta superata l’emergenza e con la consapevolezza che da quanto accaduto, in termini di esperienza per il futuro e chissà anche di timori, fondati o meno, forse sarà difficile tornare indietro. Tutti gli ospedali continueranno a essere ospedali che danno risposte in termini di salute ai cittadini?
  • In provincia di Enna ci sono 2 delle quattro zone rosse della Sicilia. Siete riusciti a ricostruire la catena del contagio in provincia di Enna? E’ una cosa che ci può dire o ha obblighi di riservatezza in tal senso?