“Le aziende ennesi un altro mese così non riusciranno a superarlo”. È questo il grido di allarme che lancia Stefano Rizzo, direttore provinciale della Cna. I negativi riflessi della pandemia Covid 19 stanno minando alla base il fragilissimo tessuto imprenditoriale ennese che si mantiene quasi esclusivamente sulla liquidità. Tranciandola si riducono le imprese al collasso. E un mese di inattività è veramente tanto. “Se la manovra del governo nazionale non è sufficiente per sostenere il sistema imprenditoriale nazionale lo è ancora meno per la nostra provincia che ha problemi strutturali e patrimoniali evidenti. Per questo motivo la Cna chiede con forza al governo Conte di rafforzare l’intera manovra”. Insomma più soldi? “Certamente, ma non solo. Più liquidità per sostenere nell’immediato le imprese, già dal prossimo mese, è veramente necessario ma cosa altrettanto importante bisogna sburocratizzare l’accesso alle somme”.
In effetti lo Stato non immette sul sistema imprenditoriale nuova liquidità, ad esempio i tanto decantati prestiti di 25 mila euro, ma chiama all’erogazione le banche ponendosi quale garante rispetto la restituzione. E a questo punto si pone un problema. Sarà sufficiente il plafond che metterà a disposizione il sistema bancario? Dalle prime notizie non pare proprio, ma staremo a vedere. Poi a prendere in considerazione anche la scarsa remuneratività dei prestiti, 1 o 2 per cento in sei anni, la voglia delle banche non è per nulla incentivata. Non solo ma quale sarà il percorso per ottenere il prestito? E ancora i clienti verranno privilegiati? Ebbene sono tutti interrogativi ai quali dovranno essere date risposte immediate. Ecco perchè la Cna chiede “di potenziare la manovra in ogni suo aspetto”.
Per Rizzo c’è da attenzionare anche l’eccessiva burocratizzazione a cui il governo sottopone il sistema bancario che frena la risposta di liquidità: “Non solo ma gran parte dei dipendenti delle banche lavorano oggi in smart working e ciò allunga notevolmente i tempi di attesa. C’è un’operatività ridotta”. Così com’è la manovra mette ancora più in difficoltà le piccole imprese che lavorano sulla liquidità giornaliera. Caso molto generale in provincia di Enna. Già la prossima settima le banche dovrebbero attivare i prestiti e sarà quindi possibile cominciare a capire se il sistema è funzionante o cosa c’è da limare. “Da evitare sicuramente l’impasse delle attività bancaria così come è successo all’Inps qualche giorno fa”. Di certo il Covid 19 ha prodotto un danno che sta massacrando il sistema imprenditoriale italiano: “All’interno c’è settore e settore. Per questo motivo sono necessari interventi mirati e precisi”. Ancora non si può stimare il danno prodotto in provincia “ma crediamo – conclude Stefano Rizzo – che nei primi giorni di maggio avremo un quadro più chiaro potendo avere dati dall’Inps e dati sulla richiesta di liquidità. È un momento particolarmente difficile per il sistema imprenditoriale nazionale ed ennese in particolare. Se Stato e Regione non faranno la loro parte per intero le difficoltà si trasformeranno in un dramma economico e sociale. Siamo veramente sull’orlo del baratro. Bisogna fare presto e bene”.

Paolo Di Marco